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Legge

Responsabilità amministrativa delle società e degli enti: le specifiche del ”sistema 231”

22 marzo 2017

di Giuseppe NUCCI

Dopo il precedente articolo, molti colleghi che operano nella pubblica amministrazione mi hanno chiesto chiarimenti sul sistema 231.

Ciò non è dovuto a impreparazione ma al fatto che la normativa sulla c.d. responsabilità amministrativa delle società e degli enti a seguito di reato, di cui al d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231, nel settore pubblico trova applicazione solo per gli enti pubblici economici. Tuttavia, la conoscenza degli attori e della disciplina del sistema dei controlli interni può risultare utile anche quando riguardi ambiti applicativi diversi dal proprio, per cui in questo articolo saranno riassunti le caratteristiche fondamentali che connotano la materia. Per chi, invece, già opera in tale contesto, si tratta dell’implementazione del principio… repetita iuvant!

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IFRS 9 Basilea

Basilea III e l’implementazione dell’ IFRS 9: vera dicotomia?

19 marzo 2017

di Antonio CICCAGLIONE

Gli analisti pensano che le nuove regole sull’ IFRS9 che entreranno in vigore dal 2018 aumenteranno la volatilità di profitti e capitale delle banche ma, come ha dichiarato uno degli estensori dello standard IFRS 9 ed ex-banchiere di Goldman-Sachs, sono vitali per prevenire un’altra crisi finanziaria. Il nuovo principio contabile dell’IFRS9 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2018 richiederà alle banche di accantonare il capitale a fronte della perdita attesa per ogni prestito, anziché su quella realizzatasi al momento del default. Un cambiamento epocale per molti istituti di credito europei. Questa novità che, contrariamente a quanto molti potrebbero pensare, non fa parte del nuovo schema di vigilanza di Basilea III, secondo molti operatori potrebbe aggravare ulteriormente la posizione delle banche specialmente di quelle che si trovano già in una situazione di crisi.

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Borsa Investimenti

Piani Individuali di Risparmio, convenienze e rischi specifici

11 marzo 2017

di Salvatore CARRANO

L’articolo 18, commi 11-25, della recente Legge di Bilancio 2017 ha introdotto dei prodotti finanziari che consentono ai risparmiatori di mettere a frutto 30 mila euro l’anno senza subire trattenute sulle plusvalenze e, per questo, con un potenziale rendimento sicuramente vantaggioso rispetto a qualsiasi altro investimento soggetto a tassazione. Mi riferisco ai Piani Individuali di Risparmio, i PIR appunto, dei prodotti finanziari, per ora poco conosciuti, ma che ben presto occuperanno un posto di rilievo tra gli investimenti privati a medio-lungo termine. Continua a leggere

Fraud, audit, auditor.

L’organismo di vigilanza previsto dal d. lgs. 231/2001: ennesimo attore del sistema dei controlli o effettivo coprotagonista del presidio dei rischi?

22 febbraio 2017

di Giuseppe NUCCI

A chiunque operi nell’ambito dei controlli interni, appare quasi normale chiedersi se la più seria difficoltà sia costituita dall’implementazione efficace della propria funzione oppure dalla costruzione di un sistema in grado di assicurare una effettiva coerenza e sinergia alle diverse attività poste in essere dai diversi “attori del controllo” (internal audit, compliance, risk management, controllo di gestione, collegio sindacale, collegio dei revisori, comitato per i controlli interni e rischi, dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e – per le amministrazioni e società pubbliche – responsabile anticorruzione e trasparenza). 
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Discrezionalità e limiti (imposti dal benchmark) nella gestione individuale di portafogli

11 febbraio 2017

di Francesco SALERNO

Nella gestione su base individuale e per conto terzi di portafogli di valori mobiliari il cliente affida all’intermediario il compito di effettuare, per suo conto, attività di investimento e disinvestimento del patrimonio affidatogli, con l’obiettivo di conseguire un incremento del relativo valore. La delega che in tal caso il cliente attribuisce al gestore consente a quest’ultimo una certa discrezionalità di movimentazione e di scelta dei prodotti sui quali investire, ma pur sempre nel rispetto di taluni limiti stabiliti dal cliente.

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MIFID II

Le nuove forme di protezione degli investitori al dettaglio – La product governance nella MiFID II.

29 gennaio 2017

di Vincenzo Giovanni DRAGONE

A seguito delle crisi finanziarie del 2007 e, più di recente, di quelle che hanno interessato il sistema creditizio, si assiste a un intensificarsi di interventi da parte delle autorità regolatorie europee e nazionali mirati a disegnare un quadro uniforme di tutele per i consumatori. Tra questi, un ruolo centrale rivestono le misure inerenti alla product governance – ovverosia le regole organizzative e di condotta che riguardano la creazione e distribuzione di prodotti finanziari – ritenute quali efficace strumento di protezione in un mercato che vede il progressivo accrescersi dell’offerta di prodotti bancari, finanziari e assicurativi a clientela al dettaglio (cd. “retailisation”).

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Ingrid Gacci

Una Piattaforma Europea per Rischio e Compliance

28 gennaio 2017

di Ingrid Gacci

Attualmente esiste una Piattaforma Europea per Risk & Compliance. Gli ideatori sono professionisti e accademici con una lunga e provata esperienza nel mondo finanziario e bancario. Lo spirito che anima gli iniziatori è quello di trattare la materia di Rischio & Compliance nella lingua d’origine dei Paesi con contenuti specifici per ogni Paese e in un’unica Piattaforma europea favorendo il dialogo, la condivisione e lo scambio di idee su temi legati a compliance, audit, integrità e relativi rischi.

 La Piattaforma – disponibile oggi in olandese, tedesco, francese e inglese – si espande anche in Italia con l’inclusione delle tematiche più attuali e più sentite dalla numerosa comunità di professionisti e accademici che si occupa di Governance, Rischio e Compliance in Italia. Continua a leggere

Sistema di Garanzia dei Depositi

27 gennaio 2017

di Marco FERFOGLIA

Gli osservatori di cose economiche e bancarie di questi tempi si concentrano con ostinazione nel misurare la solidità delle banche, dimenticandosi l’utilità di prendere in considerazione anche il reale livello di fiducia dei depositanti e dei risparmiatori.A livello comunitario con la Direttiva 2014/49/UE, si è voluto aggiornare il quadro normativo relativo ai sistemi di garanzia dei depositi (SGD) nell’intento appunto di ripristinare, seppure indirettamente, la percezione di fiducia nei depositanti. Si ricorda che i sistemi di garanzia dei depositi sono quegli enti che operano a livello nazionale con la finalità di assicurare il rimborso di una quota dei depositi, qualora la banca si trovasse in una situazione di dissesto. Sebbene nell’ambito dei singoli sistemi bancari nazionali i contesti di partenza risultino per taluni casi difformi, gli obiettivi formulati dalla normativa mirano a raggiungere nell’ambito dell’Unione Bancaria Europea una concreta uniformità di comportamenti.

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Internal Audit

L’internal audit nelle strutture pubbliche

27 gennaio 2017

di Giuseppe NUCCI

I sistemi di governo e i modelli organizzativi degli enti, sia privati che pubblici, sono in continua evoluzione al fine di realizzare obiettivi sempre più rilevanti e impegnativi. In questa ottica si dovrebbe tendere a minimizzare i rischi che si frappongono al conseguimento degli obiettivi, inevitabilmente insiti in qualsiasi attività. In tale contesto la funzione di internal auditing svolge un ruolo di fondamentale importanza per lo sviluppo della cultura del controllo, inteso non come un semplice proliferare di controllori rispetto agli esecutori, ma come un sistema integrato ove le attività di controllo si coniugano con quelle di gestione.

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EBA: Opinion Paper relativo alle Società di Investimento

25 gennaio 2017

di Antonio CICCAGLIONE

Il 19 ottobre scorso, l’EBA ha pubblicato l’ Opinion Paper riguardo l’applicazione dei requisiti prudenziali per le società di investimento. In questo documento, l’autorità è stata chiamata a dare ulteriori consigli su due raccomandazioni importanti:

Fare una distinzione tra società di investimento per le quali l’applicazione della CRR e CRD è appropriata, e quelle per le quali tale applicazione risulta inappropriata. Determinare uno specifico schema prudenziale per quelle società di investimento per le quali non è applicabile né CRR né CRD.

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