Ivo Invernizzi

Ivo Invernizzi

Vice Presidente AnalisiBanka
Vicepresidente Associazione dei professionisti di banca AnalisiBanka .

Laurea in Economia Aziendale all'Università Bocconi. Pluriennali esperienze presso la direzione finanza di Banco BPM come trader, analista finanziario, controller, tesoriere, monitoraggio e reporting; dal 2019 è entrato nel team property portfolio management banking books.

Appassionato dei mercati finanziari e di banca, dal 2015 collabora con l'Università degli Studi di Brescia, dipartimento di Economia e Management corso di Tecnica degli Investimenti e dei Finanziamenti e dal 2021 con l'Università degli Studi del Piemonte Orientale "A.Avogadro", Dipartimento per gli Studi dell'Economia e l'Impresa, corso di Economia del Mercato Mobiliare. Dal 2022 con l'Università di Macerata, Dipartimento di Economia e Diritto, corso di Economia e Strumenti degli Intermediari Finanziari e con l'Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Statistiche, corso Economics of Financial Markets e con il Master in Accounting e Auditing dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, corso di Financial Markets, con l'Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Economia Aziendale, corso di Economia del Mercato Mobiliare.

Contatto: invernizziivo@analisibanka.it
Sito Internet: www.analisibanka.it.
BCE-Lagarde-Maggio-2023

Il dilemma inflazione-stabilità finanziaria continua a sfidare la BCE

5 maggio 2023

di Ivo INVERNIZZI

1. Per Lagarde: l’inflazione è ancora troppo alta e sui tassi ‘non abbiamo un numero magico’.

Nell’attesa del meeting BCE del 4 maggio, i mercati prevedevano che lo Statement monetario e le dichiarazioni di Lagarde si attenessero al consueto mantra dell’approccio ‘data dependent meeting by meeting’, al fine di contrastare l’inflazione. Le tensioni nel settore bancario dell’area euro iniziate in marzo, si erano rivelate meno più dannose del previsto per l’economia europea di quanto inizialmente temuto.

Tuttavia, la “linea di base” della BCE, delineata nel meeting di marzo sembrava ancora valida. A giudicare dai commenti formulati dai membri del Governing Council BCE, su questo c’era ampio consenso.

Analizziamo in breve il sentiment sull’economia e sull’occupazione in Europa proposto a fine aprile dalla Commissione Europea.

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FED Report Powell Maggio 2023

La FED alza i tassi ancora, e incassa il colpo First Republic Bank

4 maggio 2023

di Ivo INVERNIZZI

1. Difficile l’accordo nel FOMC sulla persistenza dei rialzi: tempo di una pausa?

Nei giorni antecedenti la decisione monetaria Fed del 3 maggio, il mercato attendeva che il presidente Fed Powell lasciasse aperta l’opzione di un ulteriore rialzo dei tassi. Il meeting del FOMC di maggio avrebbe rappresentato un punto di svolta nel ciclo di inasprimento della politica monetaria.

Una volta raggiunto il tasso massimo nelle sue proiezioni, il FOMC avrebbe introdotto un linguaggio condizionale che suggerisse uno stop ai rialzi, pur non chiudendo la porta a entrambe le scelte di rialzo o ribasso, evidenziando rischi di bilateralità sulla guidance monetaria.

È certo che, i mercati finanziari non amavano la vaghezza e il wording flessibile dell’istituto bancario centrale americano, reagendo con un aumento della volatilità. Tuttavia,

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FED Report Powell SVB

Powell: nonostante Silicon Valley Bank, la lotta all’inflazione prosegue

23 marzo 2023

di Ivo INVERNIZZI

1. Quando il gioco si fa duro, la Fed inizia a giocare Il 7 marzo 2023

Il presidente Fed Jerome Powell aveva segnalato durante la sua testimonianza al Congresso la volontà della Fed di invertire la sua decisione di ridurre il ritmo dei rialzi di tasso alla luce dei dati macro in entrata.

Per alcuni analisti della street, la Fed avrebbe concluso che tali sviluppi, uniti a segnali di stallo delle pressioni disinflazionistiche e di due crack bancari (SVB e Signature Bank) avrebbero giustificato una correzione di rotta sui rialzi in marzo. Gli esperti attendevano che il FOMC bloccasse il ciclo di rialzi dopo il meeting di giugno, partendo dal presupposto chiave che gli effetti dei rialzi sulla domanda di lavoro si verificheranno nei prossimi mesi man mano che i gap produttivi si ridurranno nei settori manifatturiero e delle costruzioni.

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BCE Lagarde Banche Crisi

Lagarde: prima SVB e ora Credit Suisse in un “mondo che cambia”

17 marzo 2023

di Ivo INVERNIZZI

1. BCE deve ‘correre ai ripari’ dall’effetto contagio, stabilità dei prezzi o stabilità finanziaria?

Prima del meeting monetario BCE del 16 marzo e purtroppo del tristemente celebre crack delle banche regionali americane Silicon Valley Bank e Signature Bank e dello stato di emergenza di Credit Suisse che avevano stravolto i mercati, diffondendo i timori di un contagio e crisi finanziaria, la presidentessa BCE Lagarde aveva ribadito l’impegno del Governing Council di attenersi alla dipendenza dai dati economici in uscita da marzo.

Il governatore della Banca di Francia Villeroy de Galhau aveva dichiarato che il Governing Council sarebbe stato “costretto ad aumentare i tassi ad ogni meeting da qui a settembre” ripetendo che i tassi sono stati “troppo volatili” e suggerendo un’apertura a ulteriori rialzi in estate.

Il vero problema era che, con la crisi di liquidità di SVB (venerdì 9 marzo) e le difficoltà di Credit Suisse connesse a presunte ‘debolezze nel reporting’ (martedì 14 marzo) la volatilità dei mercati era aumentata esponenzialmente nei tre giorni antecedenti il meeting.

Passiamo in rapida rassegna la fotografia di alcune variabili ‘macro’ – ante crisi bancaria – osservate alla fine di febbraio 2023.

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BCE L'ora di Lagarde

L’ora di Lagarde

3 febbraio 2023

di Ivo INVERNIZZI

1. Un rialzo di 50 basis point in febbraio: forse a marzo i tassi saliranno ancora

Le dichiarazioni rilasciate il 23 gennaio 2023 dal presidente della BCE Christine Lagarde alla Deutsche Boerse Annual Reception di Eschborn e i verbali della riunione BCE di dicembre 2022, avevano entrambi confermato il tono hawkish annunciato a dicembre 2022: ‘dobbiamo portare giù l’inflazione, e abbiamo chiarito che i tassi d interesse della BCE dovranno ancora aumentare significativamente a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi e rimanere a quei livelli per tutto il tempo necessario..‘.

La guidance BCE sui tassi per la riunione di marzo e oltre sarebbe stata un tema caldo nello Statement monetario del 2 febbraio.

Anche i rischi per le prospettive economiche del vecchio continente a medio termine forse sarebbero stati affrontati a marzo o giugno.

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FED Report Powell Lavoro da fare

Nel 2023 ancora una FED hawkish ma meno hawkish

2 febbraio 2023

di Ivo INVERNIZZI

1. La Fed alza i tassi ma a un ritmo inferiore

Prima dell’annuncio monetario Fed del 1° febbraio 2023, il rialzo dei tassi d’interesse che Jerome Powell avrebbe verosimilmente annunciato era nell’aria. Tale aumento, avrebbe confermato la policy Fed in territorio hawkish.

Tuttavia, la ’street’ riteneva che, per ridurre i rialzi di tasso il FOMC dovesse vedere prove convincenti del rallentamento dell’inflazione. In tal senso, i recenti cali sia dell’inflazione sia della crescita dei salari avevano concesso al FOMC più tempo per valutare gli effetti delle passate azioni restrittive di policy monetaria.

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R&C_Intervista_IvoInvernizzi_202209_SitoR&C

Video-Intervista con Ivo Invernizzi: Inflazione UE – USA a confronto e la politica monetaria BCE

3 gennaio 2023

Redazione

Il ritorno dell’inflazione è il tema che ha dominato le decisioni di politica monetaria di Lagarde e di Powell ed il conseguente dibattito politico ed economico – al di qua e al di là dell’Atlantico -. Vero è che la crescita dell’inflazione e del prezzo dell’energia danneggia la posizione concorrenziale delle imprese europee anche sui mercati internazionali e, rispetto alle imprese americane e, danneggia le famiglie.

Abbiamo intervistato il dottor Ivo INVERNIZZI, che ha una pluriennale esperienza in ambito finanza in banca e si occupa tuttora di mercati finanziari per lavoro ma anche collabora con alcune primarie università.

Ivo ha un appuntamento fisso sulla Piattaforma con il commento “a caldo” delle decisioni monetarie di BCE e di FED. Qui trovate tutti i suoi articoli.

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BCE I TASSI SALIRANNO

BCE: i tassi saliranno ancora, da marzo 2023 il quantitative tightening

16 dicembre 2022

di Ivo INVERNIZZI

1. Per BCE è tempo di Quantitative Tightening?

Prima del meeting monetario BCE del 15 dicembre 2022, era convinzione diffusa che, le proiezioni macroeconomiche dell’istituto bancario centrale europeo avrebbero dovuto incorporare i dati di uno scenario dinamico in lieve miglioramento.

Se da un lato era innegabile che l’interpretazione di Lagarde dei dati sull’inflazione fosse in evoluzione, d’altro lato negli ultimi tre mesi le assunzioni sulla congiuntura economica di eurozona erano cambiate radicalmente rispetto a quelle introdotte in settembre.

Il ‘gap’ di trasmissione delle decisioni di politica monetaria all’economia reale avrebbe comportato un effetto ritardato sul PIL solo verso la fine del 2023.

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Powell Inflazione Occupazione

La FED alza i tassi di 50 basis point, ma il ritmo dei rialzi rallenterà

15 dicembre 2022

di Ivo INVERNIZZI

1. Powell: non c’è ancora un progresso chiaro nella lotta all’inflazione

Nel meeting monetario del 14-15 dicembre 2022, l’obiettivo chiave della Fed sarebbe stato duplice: sia la transizione verso rialzi di tasso più lenti, sia non allentare le condizioni finanziarie all’economia reale. Gli esperti attendevano che lo Statement del FOMC riflettesse i dati sull’attività economica leggermente più forti del previsto, rivelando che l’economia statunitense permaneva resiliente nonostante l’evidente escalation a rialzo dei tassi che aveva caratterizzato tutto il 2022. Era sentore diffuso che, il FOMC optasse per modificare la propria guidance, dalla quale si evinceva che: “i continui aumenti dell’intervallo target (del Fed Funds rate) saranno appropriati”.

Analizziamo brevemente la recente evoluzione delle principali variabili macroeconomiche a stelle e strisce.

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FED Report Powell Novembre 2022

Powell: un altro rialzo ma a dicembre si deciderà se rallentare

3 novembre 2022

di Ivo INVERNIZZI

1. Il difficile equilibrio tra rialzi di tasso e protezione del lavoro

Prima del meeting FOMC del 2 novembre 2022, era sentore del mercato che il dibattito si focalizzasse sull’inasprimento dei rischi nell’economia americana. Del resto, il flusso di dati osservato fino a settembre poteva fornire alla Fed un lieve pretesto all’uscita dalla sequenza di rialzi di tasso aggressivi.

La vera domanda era se lo Statement di novembre o la successiva conferenza stampa fornissero segnali chiari sul percorso dei tassi da dicembre in poi, segnali che consentissero alla Fed di gestire correttamente i rischi al rialzo per l’inflazione.

Forse il messaggio del presidente Fed Jerome Powell sarebbe stato simile a quello veicolato in agosto a Jackson Hole: la Fed è pronta a fare tutto il necessario per riportare l’inflazione al 2% “in modo sostenibile.”

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