

Redazione
Governo, Controllo dei Rischi e Compliance in una sigla, GRC.
Per parlare di questi temi, abbiamo intervistato il professor Fabio ACCARDI e ci siamo fatti raccontare grazie alla sua esperienza diretta sia il percorso delle imprese che intendono perseguire un approccio di compliance integrata sia come la compliance integrata non si limiti al mondo imprese ma possa avere ampi sviluppi nella pubblica amministrazione per la gestione dei fondi del PNRR.
Fabio ACCARDI oggi è professore a.c. in Business e Auditing e advisor di primarie imprese e istituzioni. Ha alle spalle una prestigiosa carriera in multinazionali quotate ed è autore di diversi articoli per la Piattaforma e, di alcuni libri fra cui il recente “Governo e Controllo dei Rischi”(1).
Continua a leggereThird party risk management (TPRM): governare i rischi relativi ai propri business partner valutando la loro capacità di resilienza.(1)
Premessa
L’evoluzione dei modelli di business è caratterizzata da una tendenza ormai consolidata che vede i fornitori di prodotti e servizi assurgere sempre di più al ruolo di “business partner “ con relazioni che assumono un carattere strategico ai fini del perseguimento delle finalità aziendali. Infatti, il ricorso a partner esterni consente di non irrigidire la struttura dei costi aziendali e di garantire flessibilità alle organizzazioni come necessario prerequisito per affrontare scenari complessi e mutevoli.
Nel settore dei grandi progetti dove ho maturato una lunga parte della mia esperienza professionale, il ricorso a contraenti specialisti con relazioni consolidate e di lungo periodo è condizione per il conseguimento degli obiettivi di costo, tempi e qualità sui quali i general contractor competono nei rispettivi settori. Come docente e formatore ho avuto l’opportunità di confrontarmi anche con altri settori nei quali grandi player internazionali operano in campo logistico, della distribuzione e dei servizi ed ho preso contezza di quanto, ad esempio, le imprese di trasporto divengano essenziali per la conquista di quel “last mile” che ti consente di poter soddisfare le esigenze dei tuoi consumatori.
Premessa
Nell’ultimo articolo da me proposto in tema di miopia strategica e governo dei rischi davo evidenza del difetto di percezione che la comunità globale ha manifestato nei confronti dei rischi tecnologici considerati una minaccia prevalentemente solo nel breve termine(1). Mi riferivo a quanto segnalato nel Global Risk Report 2022 che parla, appunto, di difetto di percezione dei rischi globali (blind spot in risk perceptions)(2).
In questo articolo intendo svolgere qualche riflessione su questa forma di miopia provando a comprendere come ed in che modo con un più consapevole approccio ai rischi, possiamo curarla(3).
Va premesso come certamente appare giustificato che l’attenzione della comunità globale abbia orientato la percezione ai temi di cambiamento climatico, agli effetti della pandemia anche in termini di rischi economici, peraltro esacerbati dal recente conflitto in Ucraina. E questo terribile evento fa emergere la crescente rilevanza che i rischi tecnologici stanno assumendo e, quindi, pone i conseguenti interrogativi di come aumentare la nostra capacità di resilienza.
Come contribuire a correggere difetti di miopia o scarsa lungimiranza mediante la vista che un approccio integrato al governo e controllo dei rischi può garantire
Premessa
Il tema della evoluzione delle funzioni di audit e compliance da compliance inspector a strategic advisor è ripetuto come un mantra nelle presentazioni e nelle occasioni di dibattito pubblico tra gli addetti ai lavori che operano in ambito GRC (Governance, Risk, Compliance).
Diviene, quindi, importante porsi il problema di come le funzioni di assurance di terzo e secondo livello possano mettere in pratica questo precetto e fornire il proprio contributo, in modo effettivo ed efficace su temi di carattere strategico.