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Pagamenti Elettronici

Pagamenti Elettronici: e se facessimo come la Grecia?

26 novembre 2018

di Gerardo COPPOLA

Mi fa piacere rispondere all’articolo sui pagamenti elettronici – Qui Italia, eccesso di contanti –, ove con provocazione si capovolgono le classifiche internazionali e l’Italia riesce a battere tutti i Paesi. Raggiunge il primo posto come Eldorado dei pagamenti in contanti, portandosi appresso i problemi della corruzione e dell’evasione fiscale.

Troppo semplice.

Perché un’analisi più approfondita dei dati della BCE esposta nel primo articolo – L’Italia vista dalla BCE) – dimostra tutt’altro. Cioè che è possibile dotarsi di un’industria moderna dei servizi di pagamento per famiglie e imprese. Abbattere il contante e quel che ci sta intorno si può.

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Regolamento SFTR

Il Regolamento SFTR: le implicazioni, fra ESMA e Commissione Europea

22 novembre 2018

di Ivo INVERNIZZI

Il Regolamento UE 2015/2365 Securities Financing Transaction Regulation (SFTR) sulla trasparenza delle transazioni finanziarie collateralizzate è entrato in vigore a gennaio 2016. Alla base ci sono 3 principi: la trasparenza nel riutilizzo dei collaterali, la trasparenza verso gli investitori e il transaction reporting e l’implementazione riguarda tutte le istituzioni finanziarie.

In questo quadro il dialogo fra ESMA e Commissione Europea è determinante per l’approvazione dei documenti RTS e ITS finali da parte della Commissione Europea e la successiva applicazione della normativa.

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Appalti Telematici

Appalti telematici frenati dal bigottismo normativo

20 novembre 2018

di Francesco PINTO

Dal 18 ottobre scorso gli appalti telematici sono diventati obbligatori. I dati parlano chiaro: con la digitalizzazione delle procedure si risparmia il 10/15% del valore degli acquisti pubblici.

Tenuto conto che essi ammontano a 140 miliardi annui, ne deriva un risparmio di almeno 14 miliardi di euro ogni anno, mezza finanziaria. Inoltre, i sistemi telematici di acquisto impongono standardizzazione e semplificazione delle procedure, con abbattimento del contenzioso e drastica riduzione dei tempi di espletamento delle gare. Infine, garantiscono tracciabilità e trasparenza molto meglio di mille norme anticorruzione.

Tutto bene, dunque? Niente affatto.

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Redazione
Redazione

La novità: la blockchain distribuisce gli aiuti umanitari

19 November 2018

Nei campi profughi giordani si distribuiscono gli aiuti umanitari usando la blockchain.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: ottimizzazione del processo, riduzione degli sprechi, garanzia che ognuno riceve ciò a cui ha diritto, drastica diminuzione dei costi, maggiore trasparenza e, riduzione delle frodi. Building Blocks è la blockchain creata dal World Food Programme (WFP) – la più grande organizzazione per l’assistenza alimentare – per distribuire gli aiuti in denaro per acquistare cibo a oltre 100.000 rifugiati siriani nei campi profughi della Giordania e con una riduzione dei costi del 98% rispetto al passato. Entro fine anno il programma comprenderà tutti i 500.000 profughi dei campi giordani.

Il suo successo potrebbe accelerare l’adozione della blockchain in tutte le agenzie delle Nazioni Unite.

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GDPR e SIC

GDPR e SIC: tra il “vecchio” Codice e le “future” Regole deontologiche

16 novembre 2018

di Giuseppe FIORDALISI

I SIC tra il “vecchio” codice di deontologia e buona condotta e i  “futuri” codici di condotta ex art. 40 GDPR.

Con l’entrata in vigore del D. Lgs. n.101 del 2018 è partito il countdown per la verifica della compatibilità al GDPR, ovvero della riforma, dei 7 codici di deontologia e di buona condotta approvati dal Garante per la protezione dei dati personali.

Fra i 7 codici in questione c’è quello “per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti”, i cosiddetti SIC. Per tale “codice” è fissata al 19 marzo 2019 la deadline entro cui le associazioni di categoria e gli organismi rappresentativi dei soggetti interessati, dovranno sottoporre al Garante proposte conformi al GDPR.

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STFR

Securities Financing Transactions Regulation (SFTR): la lunga strada verso il 2019

8 novembre 2018

di Ivo INVERNIZZI

Gli obiettivi della SFTR

La pubblicazione avvenuta in gennaio 2016 da parte della Commissione Europea del Regolamento UE 2015/2365 Securities Financing Transaction Regulation (SFTR) sulla trasparenza delle transazioni finanziarie collateralizzate è la naturale conseguenza delle raccomandazioni proposte dal Financial Stability Board (FSB) e dall’European Systemic Risk Board (ESRB) sulla necessità di mitigare i rischi delle transazioni finanziarie garantite con collaterale, spesso concluse al di fuori dei mercati regolamentati da operatori del cosiddetto ‘shadow banking’, tra essi in particolare gli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio).

L’intento del legislatore comunitario è migliorare la trasparenza informativa dei finanziamenti collateralizzati come i pronti contro termine (repo), il prestito di titoli e commodities (attivo e passivo) e altre forme tecniche di finanziamento garantito da titoli come il sell-buy back e il margin lending.

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Casa Pagamenti Digitali

Qui Italia: eccesso di contanti e pochi pagamenti elettronici, perché?

6 novembre 2018

di Daniele CORSINI

Siamo alle solite! I detrattori e gli sfascia carrozze sono sempre al lavoro. Si riconoscono facilmente. Sono coloro che parlano sempre di arretratezza del paese rispetto all’Europa.

Ora basta davvero. Dobbiamo rovesciare la situazione che secondo i nostri nemici ci vede in posizione da fondo classifica in molti campi e prenderci qualche meritata rivincita. Vedrete che passare dall’ultimo al primo posto non è poi così difficile e la nostra autostima tornerà a corroborarsi.

E non è che proviamo per esempio a sostenere che la corruzione è un vantaggio perché lubrifica l’economia o che la lunghezza dei procedimenti giudiziari è solo un modo per giungere a decisioni più ponderate, attribuendo, come avviene per il vino, un effetto positivo alla lentezza e all’invecchiamento. E l’elenco potrebbe paradossalmente continuare, ma nessuno ci prenderebbe per sani di mente.

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Antiriciclaggio

La valutazione del rischio di riciclaggio alla base dei presidi di controllo

2 novembre 2018

di Giuseppe SCAMPONE

Le normative nazionali e sovranazionali in tema di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo individuano nel “Risk-Based Approach” l’elemento caratterizzante su cui disegnare i modelli di controllo antiriciclaggio e prevenzione del finanziamento del terrorismo. Il rischio è solitamente definito come l’eventualità di incorrere in una perdita durante l’esecuzione della strategia aziendale; i modelli di controllo aziendali sono finalizzati alla riduzione dell’eventualità negativa e sono l’output di un processo di valutazione della strategia aziendale e dei rischi posti dalla sua esecuzione.

La trasposizione di tali principi di gestione aziendale ai temi di antiriciclaggio e prevenzione del rischio di finanziamento al terrorismo determina lo studio della strategia aziendale e la definizione dei rischi di conformità alle normative che regolano i fenomeni in parola e la successiva implementazione di idonei modelli di prevenzione. Continua a leggere

Reinserimento Lavoro

Mitigare il Rischio Paese con il corretto Reinserimento Lavorativo

30 ottobre 2018

di Massimo BALDUCCI

REDDITO DI CITTADINANZA, UFFICI PER L’IMPIEGO, AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Lezioni da apprendere da una rapido raffronto con altri Paesi

Il dibattito sul reddito di cittadinanza si fa sempre più serrato. Il dibattito interseca elementi di tipo moralistico con elementi di analisi economica e elementi di analisi istituzionale. Qui ci proponiamo di vedere se il raffronto con altri Paesi può aiutarci a capire il problema.

Il primo aspetto è quello etico. Nel mondo occidentale si crede che ci si debba guadagnare il diritto di vivere attraverso il lavoro. Nell’Italia delle repubbliche comunali del Rinascimento chi non era membro di una corporazione, chi, quindi, non fosse stabilmente inserito nel mondo del lavoro non aveva diritti politici.

L’articolo 1 della Costituzione Italiana si rifà a questa tradizione culturale e non significa che tutti i cittadini hanno diritto ad un posto di lavoro ma, al contrario, che solo chi lavora è un cittadino.

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