Redazione
La chiusura di scuole, università, aziende e, più o meno totalmente i luoghi di lavoro con decisione governativa e con l’obiettivo di arginare la diffusione del Coronavirus vede improvvisamente moltiplicarsi le connessioni da remoto alle reti aziendali e di scuole e università – mettendo a dura prova tutte le risorse online
Molte persone, abituate alla protezione offerta dalla rete aziendale/universitaria, si ritrovano – per la prima volta – a lavorare da remoto, spesso in condizioni vulnerabili.
La criminalità informatica fa leva sulla paura delle persone per il Coronavirus e sulla vulnerabilità – in molti casi – del lavoro da remoto per scatenare una miriade di attacchi informatici.