di Matteo CORBO
Un’analisi del nesso fra sostenibilità e anticorruzione non può non partire dal citatissimo (talvolta anche a sproposito) acronimo “ESG”.
L’approccio ESG deriva da un concetto, coniato e sviluppato all’inizio degli anni ’90, fra gli altri, dall’imprenditore John Elkington, conosciuto come “Triple Bottom Line” o anche come “People, Planet and Profit (PPP)”, secondo il quale le aziende non dovrebbero concentrarsi soltanto sul raggiungimento del profitto, ma anche sul rispetto delle persone e dell’ambiente, elementi altrettanto importanti per la sostenibilità di un’impresa.
I fattori ESG rappresentano ad oggi il caposaldo dell’investimento sostenibile e responsabile ed operano:
sia come metro di valutazione della sostenibilità delle imprese e di conseguenza degli investimenti, sia per formulare una classifica delle aziende che meglio si adattano e sono in grado di rispettare questi tre parametri. Continua a leggere