BCE: Rapporto Annuale sulle Attività di Vigilanza

1 aprile 2018

Il 28 marzo la BCE ha pubblicato il Rapporto Annuale sulle Attività di Vigilanza 2017 con la prefazione di Mario Draghi – Presidente della BCE – e l’intervista a Danièle Nouy – Presidente del Consiglio di Vigilanza -.

I dati evidenziano che per la prima volta tutti i gruppi bancari sottoposti a vigilanza diretta della BCE hanno un capitale regolamentare (CET1) maggiore del 10%. Le banche con un CET1 maggiore del 20% sono rimaste pressoché invariate.

Questo è dovuto anche al consolidamento che nel periodo 2008-2016 ha portato il numero delle banche dell’area Euro a diminuire del 25%. Oggi ci sono 5.073 gruppi bancari.

Per quanto riguarda i rischi, nel documento si osserva che sebbene ci siano alcuni miglioramenti la situazione è frammentata, per cui alcune banche hanno generato profitti considerevoli mentre altre non hanno ancora recuperato al redditività ante crisi. A partire dalla mappa dei rischi realizzata dal Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) vengono analizzati quelli più rilevanti: il contesto dei bassi tassi di interesse e l’incidenza sui margini delle banche; il livello ancora elevato – soprattutto in alcuni Paesi UE – dei crediti deteriorati (NPL); le incertezze geopolitiche (elezioni nei Paesi UE, negoziato sulla Brexit e il campo internazionale); il completamento del quadro regolamentare e normativo che nel medio periodo favorisce la stabilità del settore bancario ma può portare costi e rischi di ritardati adeguamenti nel breve periodo; il repricing del rischio dei mercati finanziari a causa della sostenibilità del debito in alcuni Paesi UE.

Per quanto riguarda la vigilanza, il Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) evidenzia gli ambiti di attenzione per il 2018:
1) il Business Model e le implicazioni sulla redditività dovute al rischio di tasso;
2) il Rischio di Credito da attuarsi con approccio coerente verso crediti deteriorati (NPL) ed esposizioni forborne e considerando la concentrazione delle esposizioni e la gestione e valutazione delle garanzie;
3) la Gestione dei Rischi per 3 temi specifici: TRIM (analisi mirata dei modelli interni) per il rischio di credito, di mercato e di controparte; il miglioramento degli approcci a ICAAP (adeguatezza patrimoniale) e ILAAP (adeguatezza della liquidità) da parte delle banche; la valutazione della preparazione per gli adeguamenti dovuti a IFRS 9 e alle altre modifiche normative;
4) le Dimensioni di Rischio Multiple che comprendono la preparazione alla Brexit e gli stress test sia a livello UE (biennale) e sia a livello Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM).

Il contributo della vigilanza alla stabilità finanziaria viene affrontato in dettaglio: attività relative ai crediti deteriorati (NPL). Gli NPL seppur diminuiti sono tuttora a un livello insostenibile e la BCE auspica uno sforzo comune delle parti interessate e con una strategia su 3 ambiti: interventi di vigilanza, riforme di carattere giuridico e giudiziario, mercati secondari per gli NPL. In base ai dati del 3 trim 2017, l’Italia ha 196 miliardi di NPL pari al 7.4%.

I temi affrontati nel rapporto chiariscono:
a) il ruolo del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) per il mantenimento della stabilità finanziaria attraverso il presidio dei rischi, l’adeguata vigilanza e le proposte di modifica regolamentare per gli ambiti: 1) NPL; 2) Indagini tematiche (modelli di business e determinanti la redditività, impatto dell’IFRS 9 sugli accantonamenti, segnalazione dei dati di rischio, outsourcing); 3) Ispezioni in loco e i Rilievi emersi su rischio di credito, governance (struttura organizzativa, conflitto di interessi e carenza nella delega dei poteri, funzione di audit, funzione di compliance, gestione dei rischi, processi di governance), rischio operativo, rischio informatico, rischio di capitale, rischio di tasso di interesse, rischio di liquidità, rischio di mercato, modelli di business e redditività; 4) Analisi mirata dei modelli interni; 5) la vigilanza sugli enti meno significativi attraverso la metodologia SREP.
b) il ruolo del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) per la gestione e la risoluzione delle crisi con analisi dettagliata dei casi, fra l’altro, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.
c) il ruolo del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) nell’architettura di vigilanza europea e mondiale.
d) il ruolo del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) nella gestione delle autorizzazioni, sanzioni e attività amministrative.
e) la struttura organizzativa della vigilanza targata BCE
f) il budget
g) il quadro giuridico
i) i dati europei

Infine vengono approfonditi alcuni argomenti trasversali:
1) Ostacoli a fusioni e acquisizioni transfrontaliere e single rule book
2) Negoziazione per la Brexit
3) la revisione della legislazione bancaria europea (CRR/CRD IV, BRRD e regolamento SRM)
4) BCE la sfida delle lingue

L’Unione bancaria è sicuramente più vicina e – dopo il trasferimento della vigilanza e della risoluzione bancaria – deve essere completata con il terzo pilastro ossia il sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS).
A quel punto si avrà un settore bancario transnazionale e in grado di finanziare l’economia dell’Europa.

 

LINK: RAPPORTO ANNUALE della BCE sulle attività di Vigilanza

LINK: STATISTICHE bancarie di VIGILANZA. 3 trimestre 2017

 



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