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Redazione
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BCE: report sul settore bancario e finanziario (tutti i Paesi UE)

23 February 2018

A partire dalla crisi finanziaria, nel settore bancario dell’area Euro si è assistito ad un progressivo e significativo consolidamento. Infatti tra il 2008 e il 2016 il numero di banche nell’area Euro è diminuito del 25% (dati Banca Centrale Europea).

Su base non consolidata, il numero di istituti di credito è passato da 5.474 a fine 2015 a 5.073 a fine 2016. Su base consolidata (ossia considerando come una sola entità, più entità appartenenti allo stesso gruppo), si è passati da 2.379 (dato 2015) a 2.290 istituti di credito a fine 2016; e questo partendo da un numero originario di 2.904 nel 2008. A questo si aggiunga che solo nel 2016 sono state chiuse 6.939 filiali bancarie. Continua a leggere

trasparenza

AGCM sanziona le Big Four per il Trattato di Funzionamento Unione Europea

22 febbraio 2018

Intervento di Davide Scavuzzo, Associate presso De Berti Jacchia Franchini Forlani (d.scavuzzo@dejalex.com)

 

L’AGCM ha sanzionato le Big Four per violazioni gravi dell’articolo 101 TFUE in una gara pubblica per la fornitura di servizi di audit. Un resoconto della vicenda iniziata a marzo 2016 a partire dal quadro normativo e l’analisi del caso.

 1. Introduzione

In data 15 marzo 2016 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti delle società Deloitte & Touche S.p.A. (DT), Meridiana Italia S.r.l. (Meridiana), KPMG S.p.A. (KPMG), PricewaterhouseCoopers S.p.A. (PWC), PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A. (PWC Advisory), Reconta Ernst&Young S.p.A. (EY) per accertare presunte infrazioni dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). In data 4 agosto 2016 il procedimento è stato esteso alle società KPMG Advisory S.p.A. (KPMG Advisory), Deloitte Consulting S.r.l. (DC) ed Ernst & Young Financial Business Advisory S.p.A. (EYFBA). Le società di consulenza e revisione appartengono ai network Deloitte, KPMG, Ernst & Young e PricewaterhouseCoopers (le cosiddette “Big Four”), ad eccezione di Meridiana, che svolge prevalentemente consulenza in materia di assistenza tecnica, monitoraggio, e valutazione sulla gestione dei fondi strutturali e di coesione europea, nonché per la relativa progettazione, gestione, valutazione e rendicontazione.

Le condotte oggetto del procedimento s’inseriscono nell’ambito dei servizi di assistenza tecnica per l’utilizzo dei c.d. fondi strutturali istituiti dall’Unione europea.

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IFRS9

FONDI DI PRIVATE DEBT: IL DEBUTTO DELL’IFRS9

13 febbraio 2018

di Ivo INVERNIZZI

Il Private Debt: inquadramento normativo

La Direttiva Europea 2011/61/EU (AIFMD) meglio nota come Alternative Investment Funds Directive ha introdotto ufficialmente la categoria dei fondi chiusi ‘non UCITS’ o ‘alternativi’ (FIA). L’intento del legislatore comunitario era proporre una regolamentazione univoca in tema di Fondi di Investimento Alternativi (FIA) al fine di fornire un’impalcatura portante alla competitività, alla raccolta e all’incentivazione nell’investimento in questa categoria di assets soprattutto destinati ai portafogli di proprietà d’investitori istituzionali (Banche, Fondi Pensione, Fondi di Fondi). In particolare, si era inteso mettere ordine nella fitta e complessa materia in tema di fondi di Private Equity, Private Debt e Venture Capital armonizzandone qualitativamente la circolazione e il commercio entro gli stati dell’Unione Europea, purché gli stessi (sia in forma di Sicav di diritto lussemburghese sia in altra forma giuridica) avessero sede legale in un paese UE.

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Redazione
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BCE: Statistiche Bancarie di Vigilanza (tutti i Paesi UE)

23 January 2018

La Banca Centrale Europea (BCE) pubblica le statistiche delle banche considerate Istituzioni Significative per i seguenti aspetti:

1) Statistiche Generali 2) Composizione del Bilancio e Redditività 3) Adeguatezza Patrimoniale, Leva Finanziaria e Qualità degli Attivi 4) Liquidità 5) Qualità dei dati

 

Le comparazioni fra tutti i gruppi bancari soggetti a vigilanza BCE sono facilitate in quanto i dati sono disponibili per Paese di origine dei gruppi bancari stessi.

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cryptocurrency

Da chi dipende il futuro delle criptovalute?

16 gennaio 2018

di Salvatore CARRANO

Non solo le parole, come scriveva l’autore di “Cristo si è fermato a Eboli”, ma anche le valute sono (state) pietre. È successo circa 600 anni or sono in una sperduta isola della Micronesia e queste pietre, pesanti fino a quattro tonnellate, sono state usate come moneta fino all’inizio del XX secolo. Con una forma circolare e un buco al centro, gli enormi dischi di calcare erano davvero difficili da spostare e, difatti, spesso restavano sempre nello stesso posto, anche se cambiavano di proprietà. Il trasferimento da un soggetto all’altro comunque non richiedeva la consegna materiale del bene perché bastava la semplice annotazione del passaggio di proprietà registrato da tutti gli abitanti dell’isola. Il metodo di riconoscimento della proprietà impediva a chiunque di potersi appropriare di un bene altrui perché tutti gli isolani sapevano a chi apparteneva la pietra e in più il sistema di registrazione metteva al sicuro da ogni rischio le negoziazioni.

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Giochi di Potere

Le regole del gioco o il gioco delle regole?

8 gennaio 2018

di Daniele CORSINI e Gerardo COPPOLA

Sono proseguiti con l’audizione dei magistrati incaricati dei procedimenti penali a carico dei vertici delle banche in default e quelle delle associazioni dei consumatori i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario.

Andranno avanti fino alla scadenza della legislatura con le convocazioni di magistrati, esponenti della professione, manager, e quanti altri. Da ultimo verranno sentiti i vertici delle Autorità di settore. L’autorevole Vice Presidente di fronte ad alcuni dubbi dell’opinione pubblica circa il ruolo della Commissione ha ribadito che il giudizio finale sulle nostre vicende bancarie non deve uscire dai suoi lavori, bensì dai Tribunali e che alla Commissione compete di avanzare alcune proposte legislative per ridurre i rischi nel rapporto tra operatori finanziari e risparmiatori.

Il professor Visentini, in un lungo articolo su Firstonline, elenca i deficit dell’ordinamento in vigore e suggerisce alcuni importanti emendamenti, meritevoli di considerazione.

Sulla stessa linea si colloca Giampaolo Galli su Il sole 24 ore, proponendo di riscrivere alcune regole, entrambi non soddisfatti della mole di norme che dal 2007 si è abbattuta sul settore. Eppure tutte le teorie sul central banking sono concordi che il potere effettivo in campo finanziario non discende solo dalle regole, ma anche dal collocamento istituzionale della banca centrale nei moderni ordinamenti, vero dominus della stabilità a condizione che essa sia autorevole e in grado di diffondere fiducia.

L’inadeguatezza delle nostre attuali regole è invocata a gran voce dalle stesse autorità come il limite incontrato nell’azione di prevenzione e di correzione delle crisi bancarie succedutesi negli ultimi anni con impressionante virulenza.

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Performance

Il controllo pubblico sulla performance

22 novembre 2017

di Giuseppe NUCCI

Una delle cause “di sistema” che impediscono alla pubblica amministrazione, nel suo complesso, di uscire da un diffuso e persistente stato di inadeguatezza – fatti ovviamente salvi i casi virtuosi – è rappresentata dall’insufficiente ancoraggio delle attività ai risultati.

Per questo motivo, in tempi piuttosto recenti, accanto ai controlli di conformità è stato introdotto un controllo sulla performance, disciplinato dal decreto legislativo n. 150 del 2009(1) , che riguarda tutte le strutture pubbliche.

La normativa mira a realizzare un concetto di “performance management” che presuppone una visione sistemica in assenza della quale si rischia – nel migliore dei casi – di costruire un sistema di obiettivi privo di una coerenza di fondo, più orientato alla valutazione della performance individuale, per la distribuzione degli incentivi, che alla gestione della performance complessiva, in un’ottica di creazione di valore pubblico per la collettività.

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salvataggio bancario

Il salvataggio bancario non è per le banche

13 novembre 2017

di Salvatore CARRANO

Diversi anni or sono, quando ancora internet non c’era, trovai scritto su un quotidiano, o forse in una rivista, che nella vita bisognerebbe aver letto almeno questi tre libri: l’Ulisse di Joyce, l’Uomo Senza Qualità di Musil e il vocabolario della propria lingua madre. Io avevo già letto i primi due e consideravo il vocabolario, più che un libro, un manuale da consultare ogni qual volta, a vario titolo, ci si cimenti con la scrittura. Incuriosito dalla notizia, decisi di rileggere i due capolavori e quando consultavo il mio Devoto Oli, non mi limitavo più alla sola ricerca del vocabolo che mi interessava, ma mi soffermavo sugli altri termini contenuti nella pagina e, non di rado, con un effetto a catena continuavo senza meta a visionare vocaboli che mi venivano proposti dallo stesso significato della ricerca. Il mio Devoto Oli è ormai malridotto, usurato dalle innumerevoli consultazioni e, ciononostante, sicuramente ancora con delle pagine o frammenti di testo inesplorati.

Da un po’ di tempo, l’utilizzo del vocabolario on line ha pensionato il voluminoso tomo, tuttavia “l’incoercibile bisogno” della consultazione non è per niente svanito o diminuito; semmai la dipendenza è persino aumentata. E così, soffermandomi con la mente su un tema finanziario di grande attualità, “l’operazione di salvataggio delle banche venete”, il termine salvataggio, mi è sembrato in antitesi con l’esito della vicenda e mi ha spinto per l’ennesima volta a ricorrere alle definizioni e agli esempi contenuti nel dizionario.

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Redazione
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Wolfsberg Group: Nuovi Standard di Trasparenza per i Pagamenti

30 October 2017

Il Wolfsberg Group – NGO interbancaria – nell’ambito delle attività per il rafforzamento del sistema finanziario internazionale ha aggiornato e pubblicato i Principi di trasparenza dei pagamenti con l’obiettivo di contribuire alla mitigazione dei rischi legati ai pagamenti internazionali grazie diffusione e applicazione di standard comuni e condivisi.

La prima edizione degli Standard per i Messaggi di Pagamento realizzata con il supporto di diversi operatori bancari è datata 2007. In questa nuova edizione sono state recepite le raccomandazioni relativamente a quali informazioni aggiuntive includere e con quale struttura nei messaggi di pagamento. Gli standard si applicano a qualsiasi attività di pagamento identificata dalla Raccomandazione 16 del FATF inclusi piattaforme e nuovi metodi di pagamento.

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