News

No Risk Management Strategy

La mancanza di Risk Management non è una buona strategia

28 agosto 2020

di Francesco Domenico ATTISANO

No Risk Management… no good Strategy.  La correlazione tra il rischio e la strategia

“La gestione del rischio è strategia e la strategia è essa stessa gestione del rischio d’impresa(1).

In considerazione di ciò, a parere di chi scrive, il risk management benché sia fondamentale per il business aziendale è ancor più vitale per la definizione della strategia da adottare.

In buona sostanza: “Il rischio è parte integrante della strategia di ogni azienda”.

Peraltro, ancora oggi, l’importanza della gestione del rischio d’impresa non sempre è sufficientemente percepita e compresa da tutte le organizzazioni; a tal punto che, talvolta, ci si interroga sull’utilità del risk management o sugli ulteriori costi da affrontare; ma non è così… non si pensa ai vantaggi competitivi che si posso acquisire e ai benefici valoriali e culturali potenzialmente ottenibili.

Continua a leggere

Frode Verde

Il sottile confine fra Greenwashing e frode

26 agosto 2020

Redazione

Il monitoraggio della frode “verde” da parte di investitori e autorità di supervisione e regolamentazione ha ampi spazi di miglioramento. Infatti, occorre monitorare in maniera molto più rigorosa le frodi sui dati sulla sostenibilità ossia i dati che forniscono le informazioni dell’impatto sull’ambiente da parte delle aziende e delle loro attività. Perché le ricompense – e gli interessi diretti e indiretti – per le aziende che presentano dati più rosei nella rendicontazione di sostenibilità stanno aumentando.

Un esempio può aiutare a chiarire la situazione. In seguito all’introduzione della tassonomia europea, è in costante aumento l’attenzione delle banche per i prestiti alle imprese “verdi”. È un fatto, che la sua introduzione metterà sempre più sotto pressione le aziende affinché dimostrino di lavorare in modo sostenibile, anche perché le informazioni dovranno essere inserite nei report annuali e quindi potranno influenzare la loro reputazione rispetto alle aziende concorrenti.

Continua a leggere

Ethical Banking

La Compliance per risolvere i dilemmi della digitalizzazione

24 agosto 2020

Redazione

La digitalizzazione della società determina sia la disponibilità di un quantitativo sempre maggiore di dati sia l’evoluzione degli strumenti tecnici per utilizzare al meglio tutti i dati disponibili. Le banche sono senz’altro fra le aziende con le più grandi quantità di dati e, potenzialmente, di informazioni.

Utilizzare i dati, comporta la risoluzione di dilemmi etici perché in gioco c’è sempre la fiducia della clientela ma anche la necessità per la banca di mantenere la sua rilevanza sul mercato.

Continua a leggere

PSD2 Open Banking Success

PSD2 a che punto siamo? Come coglierne i benefici

10 agosto 2020

di Andrea VIVOLI

GLI OSTACOLI INDIVIDUATI DALL’ABE

Nell’opinion(1) del 4 giugno 2020 l’ABE risponde ad una serie di eccezioni sollevate dai TPP (Third Party Providers), formulate sulla base dell’esperienza maturata nel rapporto con le banche e nell’accesso ai conti di pagamento dei clienti.

In primo luogo, l’ABE chiarisce che il reindirizzamento obbligato sulla procedura di autenticazione della banca non costituisce di per sé un ostacolo, a meno che l’esperienza d’uso del cliente sia peggiore rispetto a quella che avrebbe il medesimo cliente qualora accedesse direttamente al proprio conto dall’interfaccia web della banca.

Continua a leggere

Decreto Rilancio Rischi

Decreto rilancio, continuità aziendale e false comunicazioni sociali

7 agosto 2020

di Antonio ROSSI

COVID-19: DEROGA TEMPORANEA AL PRESUPPOSTO DI CONTINUITÀ AZIENDALE E RISCHIO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI

Il Decreto Rilancio(1) ha introdotto una deroga temporanea al presupposto della continuità aziendale al fine di fornire una maggior tutela per le aziende italiane alla luce dell’impatto economico e finanziario generato dall’emergenza COVID-19.

La deroga potrebbe costituire un rischio significativo in termini di false comunicazioni sociali nel caso in cui venisse utilizzata strumentalmente al fine di occultare una situazione di crisi preesistente e/o indipendente dall’emergenza sanitaria. In tale ambito e al fine di mitigare tale rischio, risulta di fondamentale importanza il ruolo del Revisore Contabile e del supporto di un “Fraud Specialist“.

Continua a leggere

3 lines model- risk management

Il nuovo Modello delle Tre Linee: al centro la creazione di valore e l’interazione

5 agosto 2020

di Francesco Domenico ATTISANO

Le principali Novità del Modello delle Tre Linee: la Nuova Visione della governance del Rischio e del Sistema di Controllo Interno

Dopo oltre 7 anni, “The Three Lines Model“(1) ha sostituito il Modello delle 3 Linee di Difesa(2).

Finalmente, il position paper “The Three Lines of Defense in Effective Risk Management and Control“, pubblicato nel lontano gennaio 2013 dall’Institute Internal Auditors, è stato aggiornato, anzi, rimpiazzato dal nuovo modello 3 Lines (20 luglio 2020).

Bisogna, infatti, subito evidenziare che le novità sono importanti e non lievi e marginali.

Continua a leggere

PSD2 Open Banking Ostacoli

PSD2 a che punto siamo? Capire dove si annida l’inefficienza

3 agosto 2020

di Andrea VIVOLI

GLI STANDARD TECNICI DI AUTENTICAZIONE E COMUNICAZIONE

Come abbiamo visto, nel nuovo contesto normativo è stabilito che l’accesso ai conti avvenga mediante interfacce dedicate, predisposte da ogni banca, per l’autenticazione in conformità a quanto stabilito dall’art. 97 della PSD2(1) e dal citato Regolamento Delegato n. 389/2018 (di seguito, RTS)(2).

In particolare, è richiesta l’autenticazione forte del cliente (Strong Customer Authentication – SCA) quando il pagatore:

a) accede al suo conto di pagamento on line; b) dispone un’operazione di pagamento elettronico, comprendendo elementi che colleghino in maniera dinamica l’operazione a uno specifico importo e a un beneficiario specifico; c) effettua qualsiasi azione, tramite un canale a distanza, che può comportare un rischio di frode nei pagamenti o altri abusi.

Continua a leggere

trust storia profili

I Profili Elusivi del Trust

31 luglio 2020

di Simone MAZZONETTO

Il trust è stato concepito come uno strumento giuridico atipico con particolari caratteristiche al fine della protezione del patrimonio di un soggetto.  Il trust originariamente è nato sotto forma di una consuetudine medievale diffusa tra i nobili e i vassalli inglesi i quali dovendo partire per le Crociate, affidavano fino al loro ritorno, le proprietà a dei soggetti di fiducia il quale incarico era di gestire e custodire il patrimonio ricevuto.

Solo grazie alle prime sentenze dalla Cancelleria Regia inglese la quale interveniva per risolvere i contrasti che sorgevano in virtù di questo primordiale rapporto fiduciario, il trust da essere una sola consuetudine ottenne forza di legge e gli fu riconosciuto a tutti gli effetti lo status di negozio giuridico.

Tuttavia, a differenza dei Paesi di Common Law, per quelli di Civil Law, compreso lo Stato Italiano, non fu così semplice identificarlo come uno degli strumenti giuridici previsti dal ordinamento a causa della sua atipicità caratteristica.

Continua a leggere

Cambiamenti Climatici Immobili

Cambiamenti climatici e rischi di svalutazione del settore immobiliare

29 luglio 2020

di Marco SOVERINI

I cambiamenti climatici rappresentano attualmente uno dei principali argomenti di confronto e di preoccupazione in tutti i livelli della società. Uno dei settori più coinvolti è quello immobiliare, con riferimento sia agli effetti del clima sugli immobili ed alle rispettive azioni di adattamento, sia agli effetti degli immobili sul clima ed alle relative azioni di mitigazione.

Ne consegue una urgente necessità di azioni correttive con correlate opportunità imprenditoriali.

Continua a leggere

PSD2 Open Banking

PSD2 a che punto siamo? Il percorso a ostacoli dell’open banking alla luce dell’Opinion EBA del 4 giugno 2020

27 luglio 2020

di Andrea VIVOLI

Nella storia recente sono poche le innovazioni regolamentari capaci di indurre un vero e proprio break strutturale nella gestione del business bancario, come nel caso della seconda direttiva in materia di servizi di pagamento (Dir. UE n. 2366/2015, c.d. PSD2)(1).

Neanche l’overreaction delle Autorità di vigilanza alla crisi finanziaria del 2008, con le nuove regole sul capitale (da Basilea III in avanti), ha indebolito la posizione dominante delle banche nella relazione con i clienti. Anzi, le disposizioni di volta in volta introdotte accrescevano le barriere all’entrata per chi desiderava proporsi come concorrente credibile nella proposta di servizi finanziari alternativi a quelli bancari.

Continua a leggere