Frode Verde

Il sottile confine fra Greenwashing e frode

26 agosto 2020

Redazione

Il monitoraggio della frode “verde” da parte di investitori e autorità di supervisione e regolamentazione ha ampi spazi di miglioramento. Infatti, occorre monitorare in maniera molto più rigorosa le frodi sui dati sulla sostenibilità ossia i dati che forniscono le informazioni dell’impatto sull’ambiente da parte delle aziende e delle loro attività. Perché le ricompense – e gli interessi diretti e indiretti – per le aziende che presentano dati più rosei nella rendicontazione di sostenibilità stanno aumentando.

Un esempio può aiutare a chiarire la situazione. In seguito all’introduzione della tassonomia europea, è in costante aumento l’attenzione delle banche per i prestiti alle imprese “verdi”. È un fatto, che la sua introduzione metterà sempre più sotto pressione le aziende affinché dimostrino di lavorare in modo sostenibile, anche perché le informazioni dovranno essere inserite nei report annuali e quindi potranno influenzare la loro reputazione rispetto alle aziende concorrenti.


In questa situazione aumenta la probabilità che le aziende forniscano consapevolmente informazioni errate sulle prestazioni “verdi” cd. green o ecologiche. Dopotutto, proprio in questo modo si può ottenere un migliore accesso al mercato dei capitali e negoziare con la banca condizioni di finanziamento più favorevoli. La modifica dei dati della sostenibilità e l’errata classificazione degli investimenti aziendali come “verdi” sono un’opportunità per le aziende per soddisfare i requisiti imposti dalle istituzioni finanziarie ma il pericolo di scivolare nella frode è reale.

GREENWASHING E IL LEGAME SOTTILE CON LA FRODE

Gli investitori includono, in misura sempre maggiore, le attività delle società nell’ambito dei criteri ESG (Environment, Social & Governance) per la valutazione delle delle stesse e nelle loro decisioni di investimento. Anche la remunerazione del CdA rientra nell’ambito degli ESG. Molti investitori si affidano alle agenzie di rating per selezionare e valutare gli investimenti. La manipolazione dei dati che le agenzie di rating ricevono dalle aziende è un modo per ottenere in maniera fraudolenta l’apprezzamento e la fiducia degli investitori. È da sottolineare che anche fornire informazioni inesatte, incomplete o sbilanciate nei report di sostenibilità delle aziende è un modo per dimostrare prestazioni “verdi” migliori di quanto non siano in realtà. In gergo, si parla di greenwashing ma il confine con la frode sta sempre più assottigliandosi.

LE AMPIE POSSIBILITÀ DELLA TASSONOMIA UE

Nella pratica ci sono troppe possibilità di frodi attraverso le informazioni sulla sostenibilità nelle aziende. La tassonomia della UE è il primo passo per far arrivare capitali finanziari all’economia sostenibile. Ma è bene essere consapevoli che la tassonomia lascia molti spazi a chi intende presentare i dati – e le informazioni – in maniera diversa dalla realtà. Infatti, le definizioni e metodi di misurazione non sono ancora così standardizzati come nell’ambito finanziario.
Ad esempio, nel caso delle emissioni di CO2 e, a differenza delle informazioni e delle transazioni finanziarie, le aziende difficilmente hanno impostato un sistema di checks and balances (controlli e contrappesi) sui dati e sulle informazioni che vengono rendicontati e quindi mancano controlli interni e audit. Il fatto che la raccolta di questi dati spesso non rientri nell’ambito delle attività del Financial Controller significa che i processi aziendali non sempre sono sufficientemente solidi per individuare tempestivamente eventuali frodi. Infine, la mancanza di un controllo esterno all’azienda è quasi una garanzia che la manipolazione dei dati non venga scoperta.

COME RICONOSCERE IL WINDOW DRESSING

Le aziende possono fare notevoli passi avanti per aumentare la trasparenza, la completezza e la correttezza della rendicontazione dei dati di sostenibilità nonchè aumentare i controlli interni. Le aziende dovrebbero chiedersi come è organizzata la supervisione (esterna) a tutti i livelli dell’organizzazione ma è parimenti importante che i controlli interni siano sufficienti per individuare prontamente i casi di frode.

D’altra parte, gli investitori devono stare più attenti alla governance, ai controlli interni, alla rendicontazione di sostenibilità e, soprattutto, saper riconoscere i segnali che possono indicare una frode.
Ad esempio ci si può trovare di fronte al window dressing, nel caso di rendicontazioni sbilanciate sulla sostenibilità unite al bisogno “quasi lampante” di finanziamenti da parte di aziende con alla base una performance di sostenibilità vincente. In queste situazioni non è tanto interessante cosa c’è nella rendicontazione di sostenibilità ma, soprattutto, è da chiedersi cosa manca e cosa nasconde.

 


Per approfondimenti e normative, consultare i seguenti link e/o riferimenti:

EU taxonomy for sustainable activities

TEG final report on the EU taxonomy, 09 March 2020

Technical annex to the TEG final report on the EU taxonomy

Regolamento UE (EU) 2020/852 del 18 June 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili – c.d. Taxonomy Regulation –



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