Come noto, il più che discusso Decreto Trasparenza (D. Lgs. 104/2022) aveva l’obbligo di recepire nell’ordinamento italiano una direttiva europea (precisamente la n. 1152 del 2019) “relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili”.
L’intento del legislatore europeo era quello imporre più dignitose condizioni di lavoro all’interno dello spazio economico europeo poiché le garanzie ottenute per il tramite della direttiva n. 533 del 1991, essendo intervenute in un contesto diverso da quello attuale potevano considerarsi ormai obsolete.
Tuttavia, nonostante il perimetro fosse stato ben definito e delimitato, il legislatore italiano, oltre ad inserire il dettagliato elenco degli ulteriori obblighi informativi inerenti il rapporto di lavoro indicati dalla Direttiva, si è spinto ben oltre quanto prescritto, inserendo nel D.Lgs 26 maggio 1997, n. 152 l’Art. 1-bis rubricato “Ulteriori obblighi informativi nel caso di utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati”.