cartolarizzazione crediti

Mercato delle Cartolarizzazioni in Italia. Crescita Controllata?

2 febbraio 2022

di Marco FERFOGLIA

Premessa: cosa sono le Cartolarizzazioni?

La cartolarizzazione è una tecnica finanziaria che le singole banche (Originator) utilizzano solitamente per:

✓  Generare liquidità aggiuntiva cedendo degli impieghi creditizi in bonis, come mutui, operazioni di leasing e crediti al consumo.

✓  Migliorare il livello di patrimonializzazione, cedendo portafogli creditizi abitualmente di bassa qualità (Non Performing Loans).

Il funzionamento di un’operazione di cartolarizzazione – regolamentata dalla Legge 130 del 1999 – è messa in atto dai seguenti operatori specializzati:

✓  Gli Arranger sono i consulenti ed organizzatori della cartolarizzazione, che mettono in relazione i soggetti finanziari coinvolti con la finalità di assicurare anche il collocamento delle obbligazioni generate dall’operazione. Le banche e le Investment Bank straniere dominano in assoluto questo settore.

✓  Le banche e le società di leasing (Originator) cedono i portafogli creditizi ad una società veicolo.

✓  La società veicolo (Special Purpose Vehicles) appositamente creata acquisisce quindi il portafoglio crediti e successivamente emette dei titoli obbligazionari (ABS) per reperire la liquidità che verrà resa disponibile alla banca cedente.

✓  Gli Investitori istituzionali acquistano i titoli obbligazionari (ABS). Tali titoli tramite strumenti di risparmio collettivo, come i fondi comuni, possono confluire nei portafogli di risparmiatori privati.

✓  Servicers sono delle società specializzate nella riscossione dei crediti ceduti, nella gestione dei servizi di cassa e di rimborso dei flussi agli obbligazionisti. Nonché è il soggetto che ha il compito di verificare e monitorare la gestione dell’operazione di cartolarizzazione.

IL MERCATO DELLE CARTOLARIZZAZIONI IN ITALIA 

Nel tempo il mercato Italiano delle cartolarizzazioni è diventato sempre più importante, in quanto lo stock complessivo dei crediti gestiti a fine 2021 è indicativamente pari a 305 miliardi, mentre il relativo mercato europeo nel suo complesso ammonta a circa a 1.400 miliardi.
Nell’ultimo quinquennio i flussi di nuovi crediti NPL volturati in media ogni anno ai veicoli di cartolarizzazione sono pari a circa 40 miliardi, questi sono rappresentati in misura prevalente da sofferenze.
La possibilità di garantire i portafogli in questione con delle garanzie statali Gacs (Fondo di Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze) ha certamente permesso il consolidamento di questo mercato.

I PRINCIPALI VENDITORI DEI CREDITI IN ITALIA (ORIGINATOR)

Nell’arco temporale tra il 2015 e 2021, le principali banche italiane che tramite operazioni di cartolarizzazione hanno messo in atto iniziative di derisking degli attivi bancari sono:

✓  Unicredit per circa 47 miliardi.

✓  MPS circa 43 miliardi.

✓  Intesa San Paolo 25 miliardi.

✓  Banco BPM 19 miliardi.

ACQUIRENTI DEI PORTAFOGLI

Essendo questo un mercato dove la redditività permane alta, negli ultimi anni si sono consolidati degli operatori specializzati nell’acquisto e gestione di portafogli crediti di:

✓  Matrice internazionale come: Intrum (società di gestione di crediti, attiva sia in America che in Europa), DEVA Capital (appartenente al gruppo Bancario Santander), Pimco (azienda statunitense del Gruppo Allianz), doValue (la giapponese SoftBank Group Corporation), Apeiron Management (Gruppo Apollo).

✓  Matrice italiana: Amco (società di gestione crediti controllata dal Ministero dell’Economia), MBCredit Solution (Gruppo Bancario Mediobanca), Banca Ifis, illimity Bank, Guber Banca, Value Italy, Finint Investment, Prelios Sgr.

SERVICERS OPERANTI IN ITALIA

Il ruolo del servicer consiste essenzialmente nella gestione amministrativa dei crediti e dei relativi incassi, tale ruolo può essere anche delegato alla banca cedente in modo che possa mantenere i rapporti con la propria clientela.  L’attività di servicing è in continua crescita, con conseguente implementazione dei ricavi che nel 2021 sono aumentati del 6% rispetto l’anno precedente; contestualmente anche i dipendenti occupati in questo settore continuano a crescere.

Segnaliamo i servicer che in questi ultimi anni si sono resi più attivi nel mercato italiano ovvero: DoValue, Intrum, Cerved, Amco, Prelios e Banca Ifis.

OBBLIGAZIONI A SUPPORTO DELLA CARTOLARIZZAZIONE

Affinché si possa reperire la liquidità necessaria per acquisire i portafogli creditizi presso gli Originator, vengono emesse delle obbligazioni denominate Asset Backed Securities (ABS) e le Mortgage-Backed Securities (MBS), questi bond sono garantiti dai crediti connessi alle operazioni finanziarie sottostanti come prestiti, mutui e leasing.
Alle scadenze prefissate tali obbligazioni pagheranno agli investitori istituzionali acquirenti (Banche, Fondi Comuni, Fondi Pensione, Assicurazioni) delle cedole, per un ammontare calcolato sulla base di tassi di interesse fissi o variabili.
Queste obbligazioni sono strutturate in tranche, sulla base dell’assegnazione di specifici Rating:

✓  Le obbligazioni Senior rappresentano la parte meno rischiosa.

✓  Le obbligazioni Mezzanine hanno un livello di rischio intermedio.

✓  Le obbligazioni Junior manifestano un rischio decisamente consistente e vengono di solito riacquistate dall’originator per contenere il rischio della cartolarizzazione.
Le obbligazioni in questione vengono di prassi quotate presso la Borsa Italiana (ExtraMot), la Borsa Irlandese oppure quella Lussemburghese, per permettere ai relativi investitori una facile gestione e negoziazione.

BENEFICI E RISCHI DELLE CARTOLARIZZAZIONI

Le cartolarizzazioni come visto consentono alle banche di cedere portafogli di prestiti con il relativo rischio di credito, liberando capitale regolamentare in modo da poter continuare a concedere finanziamenti alla clientela. Inoltre, permettono ad un’ampia gamma di investitori (acquirenti dei crediti) di alimentare un mercato secondario dei crediti in grado di supportare indirettamente la crescita economica.

A fronte di tali evidenti benefici si possono manifestare specifici rischi nell’ambito di ciascun veicolo (Special Purpose Vehicle), qualora i crediti ceduti nel loro insieme non risultino più in grado di generare la liquidità concordata a favore degli obbligazionisti. Per ridurre la possibilità del manifestarsi di tali eventi negativi vengono predisposti un insieme garanzie aggiuntive (credit enhancement), una delle tecniche frequentemente più utilizzata è quella di cedere un portafoglio crediti per un importo sostanzialmente superiore a quello necessario a supportare il servizio del debito delle obbligazioni.

Inoltre, molti sforzi sono stati profusi sia a livello normativo che prudenziale, in modo da evitare gli eccessi negativi che si sono verificati dopo il 2008 con la crisi dei mutui subprime oggetto di cartolarizzazioni. Si ricorda il nome di alcuni importanti operatori finanziari americani che a causa della crisi subprime hanno dovuto portare i libri in tribunale o cercare altre vie di salvataggio, ad esempio: la banca d’investimento Bear Stern, i gestori di mutui ipotecari Fannie Mae and Freddie Mac, la banca d’affari Lehman Brothers, la società di assicurazione AIG.

Conseguentemente anche in Europa si è tentato di attutire l’onda lunga della crisi finanziaria con consistenti interventi tra cui ricordiamo: il governo Irlandese ha garantito i depositanti con 400 miliardi di euro, in Germania lo Stato ha rilevato il 25% della Commerzbank in difficoltà, la BCE ha approvato diverse operazioni finalizzate a generare liquidità per il sistema.

PROFILI DI RISCHIOSITÀ DEI SERVICER

In un contesto molto articolato e dimensionalmente ormai importante la Banca d’Italia ha considerato ineludibile intensificare l’azione di vigilanza specie nei confronti dei soggetti vigilati attivi nel servicing di operazioni di cartolarizzazione; con l’obiettivo di acquisire una visione complessiva del rischio delle cartolarizzazioni e comportamentale dei singoli operatori, procedendo a valutare anche i loro assetti organizzativi.

L’intervento è stato disposto dalla Banca d’Italia in quanto i soggetti operativi nell’attività di servicing hanno palesato rispettivamente le seguenti carenze:

✓  Master Servicer: ovvero le Banche (TUB 13) e gli Intermediari finanziari (TUB 106). Questi soggetti vigilati hanno messo in luce l’adozione di prassi di mercato non pienamente coerenti in relazione al quadro normativo e le conseguenti aspettative prudenziali.

✓  Special Servicer sono le Società di Recupero Crediti, iscritte all’elenco di cui all’articolo 115 TULPS, ma non soggette alla vigilanza della Banca d’Italia. Si è notato che l’affidamento allo special servicer dell’incarico di recupero avviene sovente mediante schemi contrattuali complessi, con incertezze nell’individuazione del perimetro di responsabilità nell’ambito della gestione del portafoglio assegnato.

Conseguentemente la Banca d’Italia si è rivolta con la comunicazione del 11 novembre 2021 ai Master Servicer vigilati – essendo di fatto responsabili anche dell’attività svolta dai loro mandatari in ambito dell’attività di recupero – per richiedere loro:

  • Una visione unitaria della gestione e dei diversi rischi in capo ad ogni singola operazione di cartolarizzazione.
  • Predisporre semestralmente un set informativo standard, in modo da rendere disponibile alla Vigilanza dati aggiornati e confrontabili delle singole operazioni.
  • Un’appropriata valutazione iniziale e di monitoraggio delle performance realizzate dalle singole Società di Recupero.
  • Un pronto intervento nei confronti delle Società di Recupero in presenza di situazioni di anomalia e di andamenti negativi dei flussi di recupero prospettati.

QUALCHE OSSERVAZIONE

Oltre a quanto in precedenza indicato mi preme condividere due semplici osservazioni finali:

a. Di questi tempi lo strumento della cartolarizzazione in Italia è l’unica modalità accessibile per rafforzare il capitale bancario e contenere il rischio creditizio delle banche, in quanto gli aumenti di capitale delle società quotate non risultano troppo graditi al mercato di borsa. Nel contempo le banche debbono necessariamente abituarsi nel dosare a priori le proprie risorse scarse, a favore di segmenti e prenditori qualificati.

b. Banca d’Italia, a fronte di un quadro normativo oramai consolidato ma in un contesto ove le attività degli intermediari si intrecciano con frequenza, deve poter procedere con interventi mirati in grado di ponderare rapidamente le anomalie degli operatori, specie al verificarsi di bruschi cambiamenti delle situazioni economiche generali che possono quindi condizionare pesantemente lo status dei singoli portafogli cartolarizzati.

 

Intervento di Marco FERFOGLIA, Presidente di AnalisiBanka

 


Per approfondimenti, consultare i seguenti link e/o riferimenti:

Legge 30 aprile 1999, n. 130 – Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti

Cartolarizzazione – Autori Vari – Assilea

The Italian NPL Market – PwC, Dicembre 2021

NPL transaction market and servicing industry – Banca Ifis, Numeri diversi

Servicers in operazioni di cartolarizzazione. Profili di rischiosità e linee di vigilanza – Banca d’Italia, 11 novembre 2021



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