Economia Verde

L’attuazione della tassonomia UE: contenuti e implicazioni

31 agosto 2020

Redazione

La Commissione UE di Ursula von der Leyen ha varato il Green Deal per rendere l’economia europea più sostenibile. Al fine di raggiungere gli obiettivi di:

  • neutralità climatica,
  • crescita economica sostenibile e
  • sostegno di tutti i Paesi

è essenziale un sistema di classificazione delle attività sostenibili(1), ovvero una tassonomia della UE.

A marzo, il Gruppo di Esperti Tecnici (TEG) sulla Finanza Sostenibile ha pubblicato la relazione finale con le raccomandazioni per la tassonomia dell’UE, tra cui un progetto generale(2) e dettagliati criteri(3) per lo screening tecnico. E, a giugno è stata pubblicato il Regolamento UE Taxonomy Regulation(4).

Quali sono le implicazioni e le tempistiche per governi, società e istituzioni finanziarie?


In questo periodo di crisi dovuta al Covid-19 l’attenzione è focalizzata sulla sanità, sull’evoluzione del virus e sulla necessità di continuare a far girare l’economia; ma siamo anche tutti consapevoli che il mondo sta rapidamente cambiando. Le trasformazioni sono epocali e investono il campo economico e geopolitico ma anche i temi ambientali e sociali e richiedono un cambiamento a livello di pensiero, azione e organizzazione.

La tassonomia dell’UE è un’importante Linea Guida in questo contesto e la sua introduzione si sta rapidamente avvicinando. È molto probabile che entro fine anno saranno pubblicate le prime normative per governi e istituzioni finanziarie. Al momento nelle aziende domina l’incertezza su contenuti e implicazioni. Si possono però indicare i punti salienti.

  • Le prime azioni sono per le aziende che devono fare la rendicontazione in base alla Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria (NFRD). Le scadenze sono brevi. Dal 2022 queste informazioni dovranno far parte della rendicontazione annuale, per esperienza diretta, gli ultimi 18 mesi sono più che necessari per l’integrazione con i sistemi di rendicontazione (reporting systems).
  • Durante lo stesso periodo, le istituzioni finanziarie dovranno riportare i dati relativi all’allineamento del loro portafoglio con la tassonomia UE. Le difficoltà non mancheranno perché, durante questo periodo transitorio, dovranno affidarsi a proprie ipotesi e valutazioni. Inoltre, dovranno contattare attivamente le società nei loro portafogli clienti per richiedere informazioni e approfondimenti, tutti necessari alla reportistica.
  • A medio-lungo termine, l’impatto si concentrerà sulla confutazione dei flussi finanziari di denaro e con importanti implicazioni per molti settori. Le aspettative per rendicontare secondo la tassonomia UE sono ambiziose e rappresenteranno un forte incentivo per accelerare le transizioni di vasta portata.
  • Infine, i governi svolgeranno un ruolo indipendentemente dalla stesura e dall’attuazione di leggi e regolamenti. Infatti, in molti paesi sono la forza trainante per le transizioni – attraverso la legislazione – ma anche un importante investitore nei settori individuati dalla tassonomia UE. Non soltanto i governi ma anche le città e le regioni saranno costrette a utilizzare la tassonomia UE per le loro attività.

Chiaramente potrebbero sorgere disallineamenti dovuti alla trasposizione pratica delle disposizioni legislative. Per questo motivo, fra gli strumenti per mitigare i rischi, viene ritenuto essenziale:

  • iniziare le attività per tempo nonchè
  • condividere i dubbi interpretativi e
  • condividere le diverse esperienze.

E ci sono i primi casi virtuosi come l’azienda francese SPIE che ha recentemente pubblicato il report “Investor presentation 2019 EU taxonomy”.

 


Per approfondimenti e normative, consultare i seguenti link e/o riferimenti:

(1)  EU taxonomy for sustainable activities

(2)  TEG final report on the EU taxonomy, 09 March 2020

(3)  Technical annex to the TEG final report on the EU taxonomy

(4)  Regolamento UE (EU) 2020/852 del 18 June 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili – c.d. Taxonomy Regulation –



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