Redazione
La compliance integrata è una sfida importante per le aziende pubbliche; infatti, che il tradizionale approccio settoriale non sia più adeguato, non è un mistero. Ma qual è la strada da intraprendere per rimanere al passo con i tempi e, far sì che la compliance sia un valore aggiunto?
Questa la prima domanda che abbiamo rivolto a Matteo CORBO, Avvocato e Socio dello Studio Fieldfisher nonché Autore di una serie di articoli pubblicati su questa Piattaforma.
Il presupposto è quello di mappare unitariamente i vari processi, tenendo conto delle peculiarità di ognuno, per giungere ad una visione d’insieme necessaria ad affrontare il problema. In questo modo si guadagna sia in visione d’insieme che in efficienza del sistema per l’azienda.
Un’intervista che inizia dalla declinazione della compliance nel settore pubblico ma in cui il nostro ospite, Matteo CORBO – avvocato specializzato in diritto amministrativo e diritto pubblico – condivide con tutti noi, video-ascoltatori – la sua visione in merito al “famigerato” PIAO e al futuro delle SMART City.
Il PIAO con le sue incongruenze ma anche con il suo innegabile valore come strumento anticorruzione e di trasparenza. Il PIAO è uno strumento organico che va a coprire la gran parte degli ambiti di compliance della PA. Tuttavia, ci sono problemi di ordine temporale e di integrazione dei vecchi piani. E, l’auspicio che il ministero intervenga in maniera chiara dando delle linee guida più precise.
Infine, la sfida della Smart City un terreno tutto da scoprire per le aziende e per le amministrazioni. Si compone di molte cose, tra cui la sensoristica e la digitalizzazione, ma anche di un profilo giuridico. La gestione dei dati (in conformità alle normative, in primis il GDPR) e la cooperazione tra aziende e pubblica amministrazione sono temi centrali. È importante che l’innovazione tecnologica sia seguita dall’innovazione giuridica per tutelare i diritti fondamentali dei cittadini.
Buona Visione!