Per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini europei circa l’indipendenza delle istituzioni dell’UE, nel 2011 è stato creato un registro europeo per la trasparenza. Ora l’UE vuole renderlo obbligatorio.
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FINANCIAL BENCHMARK REGULATION E TASSI INTERBANCARI
FINANCIAL BENCHMARK REGULATION E TASSI INTERBANCARI – parte prima
La European Financial Benchmark Regulation
Il regolamento UE 2016/1011, noto come Financial Benchmarks Regulation (BMR) già efficace dal 1° gennaio 2018, ha introdotto uno schema comunitario volto ad assicurare l’accuratezza e l’integrità degli indicatori finanziari utilizzati come benchmarks al fine di determinare sia il valore di uno strumento finanziario (titoli, contratti di money market, strumenti derivati), sia il valore di un contratto di finanziamento (mutui, leasing, aperture di credito), o la performance di fondi d’investimento domiciliati nell’Unione Europea come OICVM, OICR e Fondi di Investimento Alternativi. Il legislatore europeo evidenzia due requisiti di un indicatore di riferimento: un requisito oggettivo rappresentato dal benchmark stesso e dai suoi elementi costitutivi e un requisito soggettivo, riguardante i doveri istituzionali degli attori coinvolti nel processo di definizione, gestione e utilizzo del benchmark.
La portata storica di questo regolamento europeo è da ricondursi all’esigenza di chiarezza e “legalità” originata dagli abusi da manipolazione del tasso LIBOR, perpetrati su questo benchmark da importanti player di mercato nel 2012.
Per evitare il ripetersi di queste irregolarità, il legislatore europeo ha posto particolare enfasi sull’affidabilità degli indicatori e sulle regole comportamentali proposte agli attori di mercato, principi questi già introdotti nel 2014 nella Market Abuse Directive (MAD), focalizzata sul tema delle manipolazioni.

Antiriciclaggio: V Direttiva AML
ANTIRICICLAGGIO V DIRETTIVA AML. MODIFICA DELLA DIRETTIVA UE 2015/849
Il 14 maggio 2018 il Consiglio europeo ha adottato una direttiva che rafforza le norme UE destinate a prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. La sua adozione fa seguito ad un accordo raggiunto con il Parlamento europeo nel dicembre 2017. Il Parlamento ha approvato il testo concordato il 19 aprile 2018.
Lo scopo è quello di tagliare i mezzi finanziari dei criminali senza ostacolare il normale funzionamento dei sistemi di pagamento. La direttiva, che modifica la direttiva 2015/849, è parte di un piano d’azione in risposta agli attacchi terroristici del 2015 e del 2016 a Parigi e Bruxelles, nonché alle fughe di notizie provenienti dai “Panama Papers”.
Pagamenti SEPA – Commissione Europea
Risposta della Commissione Europea al Parlamento UE sui reclami pagamenti SEPA di altri Stati membri – 18 05 2018
La Commissione è consapevole del fatto che un certo numero di soggetti che ricevono pagamenti, comprese le autorità fiscali, i fornitori di energia, gli operatori di telecomunicazioni e le compagnie di assicurazione, non rispettano il regolamento 260/2012 (Single Euro Payments Area (SEPA) Regulation) e non accettano bonifici né utilizzano addebiti diretti – in Euro – relativi a conti di pagamento che si trovano in altri Stati membri.
Criptovalute e AML – Commissione Europea
Risposta della Commissione Europea al Parlamento UE sulle Criptovalute – 18 05 2018
I prezzi della criptovaluta si sono notevolmente apprezzati nel 2017 e sono molto volatili, come rilevato dall’onorevole parlamentare. Il mercato ha mostrato segni di una bolla delle attività che espone gli investitori a rischi sostanziali.
Su richiesta della Commissione, le autorità europee di vigilanza hanno rinnovato il 12 febbraio 2018 i loro avvertimenti agli investitori e ai consumatori in merito ai rischi delle valute virtuali (1). I rischi riguardano non solo la volatilità dei prezzi delle valute virtuali, ma includono anche problemi di governance, trasparenza e sicurezza associati ai mercati valutari virtuali.
Video-Intervista con il Dr. Giuseppe Nucci: Le sfide delle amministrazioni pubbliche – ultima parte
Redazione
Gdpr: chi è responsabile di cosa: chiariamo i dubbi
Intervento di Franco Pizzetti, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, già presidente dell’Autorità Garante per la Privacy dal 2005 al 2012
Gdpr, chi è responsabile di cosa: chiariamo i dubbi diffusi tra le aziende.
Nel Gdpr il titolare resta uno e uno solo e tutti i trattamenti fanno sempre capo a lui e alla responsabilità che su di lui grava. Si pone quindi il problema di chiarire con precisione il rapporto che sussiste tra chi opera come titolare e chi come responsabile. Ecco cosa c’è da sapere.
Il concetto di accountability è il centro del nuovo Regolamento europeo relativo alla protezione dati personali (GDPR).
Tutta la nuova normativa si basa sulla responsabilità del titolare del trattamento “di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire, ed essere in grado di mostrare, che il trattamento è effettuato conformemente al regolamento” (art.24 paragrafo 1).
Inoltre a rafforzare il ruolo centrale del titolare e della sua responsabilità relativamente alle misure tecniche e organizzative adottate lo stesso art. 24, al paragrafo 2, specifica che “dette misure sono riesaminate e aggiornate qualora necessario”.

Financial Stability Board: Il rischio sistemico della cattiva condotta
Il Financial Stability Board – FSB – ha pubblicato nei giorni scorsi il documento Strengthening Governance Frameworks to Mitigate Misconduct Risk contenente gli strumenti utilizzabili – da parte di aziende e autorità di vigilanza – per affrontare e ridurre cause e conseguenze della cattiva condotta nel settore finanziario.
L’FSB ribadisce il ruolo primario della fiducia, fattore essenziale per il buon funzionamento del sistema bancario e finanziario e per assicurare l’allocazione dei capitali all’economia reale. La cattiva condotta nel settore finanziario indebolisce la fiducia e, pertanto, la possibilità dell’economia reale di attrarre capitali; con un effetto a cascata, questa, può determinare inevitabili rischi sistemici.
L’impatto della cattiva condotta del dipendente danneggia l’azienda e la sua reputazione e si estende all’intero settore finanziario e all’economia minandone la fiducia da parte dei consumatori e operatori finanziari. Le multe e le sanzioni costituiscono efficaci deterrenti alla cattiva condotta ma l’efficienza è data dall’azione preventiva sulla governance societaria.
Si stima che a partire dalla crisi finanziaria 2007-2008 le multe e le spese legali per cattiva condotta a carico delle banche globali sono stati più di USD 320 miliardi che avrebbero potuto essere impiegati in prestiti a famiglie e imprese per un totale di circa USD 5.000 miliardi.
Video-Intervista con il Dr. Giuseppe Nucci: Le sfide delle amministrazioni pubbliche – seconda parte
Redazione
Lo straordinario potere del burocrate regolatore
Il termine “burocrazia” deriva della fusione di due vocaboli, il primo “bureau” di origine francese, che vuol dire “ufficio” e il secondo “kratos”, di origine greca, che vuol dire “potere”. Anche se il termine viene coniato intorno al XVIII secolo, non si tratta di un fenomeno moderno. Abbiamo esempi di burocrazie, cioè di funzionari al servizio del sovrano, nell’antico Egitto, nell’Impero cinese, in Persia, in India e nel più vicino Impero romano. Essa nasce dall’esigenza, avvertita dal sovrano, di potere contare su di un apparato che fosse in grado di amministrare, garantendo unitarietà di azione, anche là dove il sovrano non riusciva ad arrivare in modo diretto. Continua a leggere