AML Antiriciclaggio

La richiesta dell’EBA alla UE: razionalizzare la normativa antiriciclaggio

14 settembre 2020

Redazione

L’appello dell’EBA è chiaro. L’era dell’interpretazione della normativa europea per contrastare il riciclaggio e la criminalità finanziaria deve finire. Occorre che la UE si impegni per stabilire un insieme uniforme di regole e che le stesse siano vincolanti per tutti gli Stati membri.

Solo in questo modo, si può combattere efficacemente il riciclaggio di denaro ed il finanziamento del terrorismo. Questo è il contenuto del parere dell’Autorità bancaria europea (European Banking Authority – EBA) indirizzato alla Commissione Europea e pubblicato giovedì scorso, 10 settembre.


Inoltre, l‘EBA propone di estendere il campo di applicazione le stesse regole rivolte alle banche anche agli altri intermediari.

Negli anni, da Bruxelles, sono state emanate 6 Direttive (inclusa la Direttiva 2018/1673 c.d. VI Direttiva) antiriciclaggio ma secondo il parere dell’EBA non sono sufficienti. Invece, occorre emanare dei Regolamenti che – per loro natura – sono obbligatori e direttamente applicabili mentre le Direttive possono essere interpretate per integrarle e recepire nella legislazione nazionale. Questo fa sì che:

  • l’approccio (attraverso le Direttive) sia diverso nei vari Stati Membri; e che
  • la criminalità economico-finanziaria operante a livello internazionale si avvantaggi delle differenze e delle possibili scappatoie.

In questo modo si mette a dura prova la fiducia dei cittadini europei nel sistema finanziario e, chiaramente, la UE non può rimanere inerme.

L’esempio recente e eclatante riguarda la filiale della Danske Bank in Estonia. Purtroppo i segnali di riciclaggio non sono stati intercettati dalle diverse Autorità di Vigilanza che avevano impostato i controlli e l’approccio generale in modo diverso fra loro. Il flusso dei pagamenti dubbi effettuati fra il 2007 e il 2015 ammonta a circa Euro 200 mld, molti di quest pagamenti sono  “sospetti“. Anche l’accordo della ING con il pubblico ministero olandese ha contribuito alla “stretta” da parte dell’EBA. Infine, un vero scandalo – per la UE – è stato la scoperta da parte delle autorità americane del fiume di riciclaggio di denaro russo attraverso le banche della Lettonia.

LA VIGILANZA EUROPEA

Norme uniformi e vincolanti assicurerebbero che la cooperazione e lo scambio di informazioni all’interno del mercato unico europeo diventino la regola e non siano – come adesso – un’eccezione; spianando di fatto la strada al funzionamento efficace ed efficiente di un’autorità di supervisione e monitoraggio a livello europeo.

La costituzione di un’autorità di supervisione e monitoraggio europea dedicata alla criminalità economica-finanziaria è anche l’approccio caldeggiato dai ministri delle finanze europei che vedono con favore una struttura simile al modello BCE per la vigilanza sulla solidità finanziaria delle banche (SSM).

È auspicabile un approccio transfrontaliero dove banche, forze dell’ordine e pubblici ministeri lavorino insieme e completato dalla supervisione di un “meccanismo” che copra tutta la UE similmente a quanto avviene per il monitoraggio della solidità finanziaria delle banche Europee attraverso il Single Supervisory Mechanism – SSM o Meccanismo Unico di Vigilanza (MUV) costituito dalla stessa BCE.

 


Per approfondimenti, consultare i seguenti link e/o riferimenti:

EBA calls on the EU Commission to establish a single rulebook on fighting money laundering and terrorist financing



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