pagamenti digitali

La novità dei pagamenti istantanei al Digital & Payments Summit

26 giugno 2018

di Daniele CORSINI

A Roma, si è svolto nei giorni scorsi il Digital & Payment Summit, appuntamento di riferimento sull’evoluzione del mercato digitale italiano e del sistema dei pagamenti nonché la migliore occasione per conoscere i trend emergenti, le nuove tecnologie e gli approcci più innovativi.

Daniele Corsini, uno dei nostri autori è stato invitato come relatore. Pubblichiamo il suo intervento incentrato sulla piattaforma TIPS della BCE per i pagamenti istantanei.

Vi intratterrò brevemente sulla principale innovazione tecnologico-istituzionale del 2018: la piattaforma Tips (TARGET Instant Payments Settlement Service) delle Banche centrali, che entrerà in produzione a novembre.
In conclusione, sottoporrò alla vostra attenzione una questione, ad avviso dell’Associazione Prestatori dei Servizi di Pagamento (A.P.S.P.), che rappresento, aperta.

I tentativi del sistema bancario europeo di realizzare un sistema di instant payment, di limitato ammontare, in grado di superare la lentezza dell’intero processo di trasferimento di denaro (che può prendere anche 2-3 giorni), hanno in passato incontrato notevoli questioni di ordine regolamentare e infrastrutturale.
Nel tempo le piattaforme dei pagamenti esistenti sono finora inidonee a gestire il processo di instant payment, che richiede l’immediata e definitiva chiusura dell’operazione per evitare i rischi di regolamento tra intermediario dell’ordinante e quello del beneficiario nei giorni festivi o di notte.

Diverse soluzioni sono emerse a livello nazionale ed europeo. Da novembre scorso è possibile effettuare anche in Italia con un semplice click il trasferimento in 10 secondi di importi fino a 15.000 euro in tutti i paesi SEPA.
Questa importante innovazione ha richiesto il varo di regole ad hoc da parte della comunità dei Prestatori dei Servizi di Pagamento (banche e altri organismi), delle infrastrutture, delle autorità per definire le caratteristiche del SEPA – Instant Credit Transfer e delle piattaforme tecnologiche che devono processarli.
Da novembre 2017 a oggi sono ancora meno di un miliardo le operazioni transitate nel sistema RT1, la nuova infrastruttura europea gestita da EBA Clearing, società fondata da 51 grandi banche, che si occupa anche di EURO1 (pagamenti di importo rilevante) e di STEP2 (pagamenti di massa).

Pur prendendo atto di questa importante evoluzione, questo scenario cambierà radicalmente da novembre 2018 per l’intervento nel settore anche di Bce e Bcn.

L’obiettivo è di diffondere i bonifici istantanei Sepa compliant (ancora un prodotto di nicchia se paragonati a 110 miliardi di operazioni annue che i cittadini europei effettuano con carte, bonifici e addebiti) e di evitare che soluzioni pensate a livello nazionale o per gruppi di banche determinino frammentazione, il cui esito è inevitabilmente quello di introdurre inefficienze e di elevare i costi.
Si spera di arrivare in poco tempo a masse critiche per permettere al sistema finanziario europeo di competere con i grandi operatori americani e cinesi che coniugano il commercio elettronico con l’offerta di servizi di pagamento (AliBaba, Amazon, PayPal, ecc.)

La soluzione paneuropea TIPS garantirà la raggiungibilità dei 42.000 intermediari bancari e finanziari, collocandosi accanto a RT1 o ad altre piattaforme che venissero create, nel rispetto dei requisiti uniformi stabiliti dalle norme europee.

La nuova infrastruttura per regolare pagamenti e transazioni in tempo reale assicurerà la condizione prima richiamata di completa raggiungibilità che altrimenti sarebbe difficile e forse antieconomica da conseguire, e dunque la piena interoperabilità inter europea.

A TIPS aderiranno, oltre ai partecipanti a TARGET2 (banche e Automated Clearing Houses, quali partecipanti diretti), altri soggetti, come Istituti di pagamento e di moneta elettronica che dovranno tuttavia appoggiarsi ai partecipanti diretti, previa stipula di accordi bilaterali.

Secondo la BCE, “TIPS e’ una estensione di TARGET2” che diventerà quindi la più grande piattaforma dei pagamenti al mondo.
Quindi per banche e non banche abilitate sarà possibile scegliere se aderire a TIPS o agli altri sistemi in base alle proprie strategie.

Senza addentrarci in dettagli tecnici, ecco i benefici per i consumatori:

  1. I pagamenti una volta regolati sono irrevocabili.
  2. I bonifici si concluderanno in dieci secondi e saranno disponibili 7/24/365.
  3. I pagamenti potranno essere ordinati via telefono, email, altra messaggistica e Internet, fino a un massimo di 15.000 € ciascuno.
  4. La gestione sarà semplificata e i costi abbattuti, dato che per almeno i primi due anni, il prezzo per transazione sarà di 2 millesimi di euro.
  5. La sicurezza incorporata nelle procedure produrrà l’abbattimento dei rischi di frode.

La portata di questa innovazione incentiverà lo sviluppo di tool e applicativi che creeranno molteplici opportunità, segnando un salto di qualità nel settore del commercio elettronico, aiutando imprese ed enti a razionalizzare i processi di trasferimento di denaro, la digitalizzazione delle procedure contabili e la piena integrazione con i processi di fatturazione elettronica.

I pagamenti elettronici istantanei potranno inoltre incidere sulle nostre radicate preferenze per il contante anche per i pagamenti di basso importo, grazie a velocità, economicità e sicurezza alle transazioni.

 

E vengo alla questione accennata all’inizio.
Resta un nodo che può costituire un limite alla concorrenza tra banche e non banche, dato che solo le prime avranno accesso diretto a TIPS o ai sistemi equivalenti, potendo le transazioni delle altre essere veicolate soltanto a mezzo delle banche aderenti. Come Associazione dobbiamo far presente la nostra posizione sul tema, guardando ai rapidi cambiamenti nella dimensione degli operatori (gdo, servizi di trasporto, utilities, etc) che stanno istituendo propri IP e Imel. Dopo lo stentato avvio dell’industria post Psd1, sono segnali importanti.

La sfida è lanciata: vi sono le norme, le infrastrutture, le autorità di controllo e gli operatori.

Sarà vinta se i costi finali per l’utente – oggi intorno ai 3 euro – scenderanno ai livelli prossimi a zero, propri dei concorrenti mondiali del commercio elettronico.

La concorrenza, a beneficio del consumatore, è il veicolo di questa sfida, non la conservazione dei monopoli.

 

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