In occasione del meeting monetario BCE del 5 giugno 2025, il sentiment di alcuni analisti era che il calo dei prezzi dell’energia e il significativo apprezzamento dell’euro verso dollaro avessero esercitato una pressione a ribasso sulle prospettive d’inflazione e un effetto propulsivo alla crescita.
Tuttavia, l’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti ai suoi partner commerciali, inclusa l’UE, costituivano rilevanti driver d’incertezza per l’area dell’euro. La sensazione di molti operatori di mercato era che la maggior parte dei membri del Governing Council BCE avrebbe desiderato ridurre ulteriormente il Deposit Facility Rate e i successivi tagli dei tassi sarebbero stati limitati ai meeting trimestrali in concomitanza alla pubblicazione di proiezioni macroeconomiche BCE aggiornate.
Il 5 giugno Lagarde ha confermato tale view, suggerendo peraltro che il ciclo di easing di tasso volgerebbe al termine.
Continua a leggere










