Nel corso dell’attività ispettiva non è raro incontrare transazioni afferenti a operazioni sospette. La loro analisi mostra l’esistenza di fattispecie diverse e di gradi di complessità che ne rendono l’identificazione dipendente dall’esperienza e dall’abilità del reparto AML.
La segnalazione di operazione sospetta è definita dal D.lgs. 231/2007, novellato dal D.lgs. 90/2017(1), nell’art. 35: “I soggetti obbligati, prima di compiere l’operazione, inviano senza ritardo alla UIF, una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa”.