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Rischio tecnologia ed effetti sui pazienti nel settore sanitario

30 settembre 2022

Redazione

L’uso della tecnologia per trasformare industrie ed imprese negli ultimi anni è ben noto. Ma il rapido ritmo dell’innovazione e dei progressi tecnologici, porta con sé non solo vantaggi ma anche svantaggi.

Prendiamo ad esempio l’industria sanitaria americana, nonostante le apparenze è irrimediabilmente arretrata. Inviare fax tra operatori e assicuratori sanitari, digitare dati che i pazienti compilano su moduli cartacei, sono tutte operazioni manuali all’ordine del giorno. Il settore sanitario americano sconta il fatto che fu uno dei primi a implementare la digitalizzazione decenni fa: cioè è stato costruito attorno a pratiche, procedure e sistemi ormai diventati obsoleti, anche se taluni sono ancora utilizzati.

Quindi, non sorprende che il settore tecnologico veda opportunità nel settore sanitario. Colossi dell’informatica come Oracle, Amazon, Apple ed altri meno noti stanno investendo miliardi di dollari per le innovazioni legate all’assistenza sanitaria: fornitura di software per le cartelle cliniche elettroniche, modernizzazione delle piattaforme sanitarie per la gestione delle pratiche mediche. E non solo le grandi aziende si stanno muovendo, oltre 20 miliardi di dollari in capitale di rischio statunitense sono andati a start-up che vogliono scuotere il settore sanitario.

Si prospettano grandi miglioramenti per l’assistenza sanitaria grazie alle nuove tecnologie – efficienza, migliore assistenza per i pazienti e meno oneri amministrativi per gli operatori sanitari – ma, avranno le “Big Tech” veramente successo?   Nonostante i molti miliardi che i principali protagonisti della tecnologia iniettano nel settore sanitario, non c’è ancora una vera e propria svolta. Ciò è in parte dovuto al fatto che:

  1. è difficile implementare le innovazioni tecnologiche nella pratica quotidiana. E poi,
  2. rimangono i rischi collegati alla privacy e alla sicurezza dei dati personali sensibili.

La questione etica

E comunque, ci si può veramente fidare della tecnologia? Analizziamo ad esempio l’impatto che l’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe svolgere nel settore sanitario. Il modo in cui un medico o un radiologo interpreta le immagini mediche potrebbe dipendere dalla capacità interpretative o dall’umore stesso della persona che le analizza: quel giorno è particolarmente stressato, ha fretta, è irritato, è rimasto bloccato nel traffico per molto tempo, e così via. Una macchina non ne soffre. Ma poi ti chiedi: vuoi veramente che una macchina decida sulla vita di un paziente?

Si tratta in parte di una questione etica, ma dimostra anche che i medici sono talvolta riluttanti a mettere da parte le proprie conoscenze ed esperienze a favore di nuove innovazioni tecnologiche. La soluzione è nel combinare i due fattori:

  1. i benefici dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico da un lato e,
  2. l’esperienza maturata dalla pratica medica dall’altro.

La portabilità dei dati, l’interazione tra paziente e medico e la privacy

Un altro ostacolo all’innovazione tecnologica è che i dati nel settore sanitario risiedono in silos fortemente separati fra loro. Per i pazienti, è invece importante la “portabilità” delle loro cartelle cliniche da un operatore sanitario all’altro. La tecnologia per implementarlo c’è, ma questo non è ancora stato realizzato su larga scala. I benefici non sarebbero solo a livello individuale: se possiamo analizzare i dati dei singoli pazienti, anche in forma anonima, possiamo poi aggregarli ed utilizzarli per sapere quali trattamenti portano i migliori risultati in determinate situazioni.

Poi la tecnologia può anche aiutare a mantenere gli operatori sanitari e i pazienti connessi, anche quando non sono fisicamente presenti insieme. Tuttavia, anche questo può comportare dei problemi. Come la perdita del rapporto umano nell’interazione tra paziente e medico. Soprattutto per quanto riguarda gli anziani e i pazienti più vulnerabili, affidarsi alla tecnologia come interfaccia di comunicazione può causare confusione, trattamenti medici non compresi correttamente e, di conseguenza, frustrazione.

Ovviamente la condivisione dei dati dei pazienti tra operatori sanitari o istituzioni sanitarie incontra preoccupazioni fondate. La sicurezza e la privacy di tali dati devono essere adeguatamente garantite, perché a nessuno piace l’idea che le informazioni personali sensibili possano essere visualizzate da sconosciuti con i quali non si ha un rapporto diretto ai fini di cura. Ecco perché si sta lavora su diversi livelli di privacy quando si tratta una cartella clinica elettronica. Il paziente deve dare il permesso esplicito per l’accesso da parte di un operatore sanitario. Poi, ai livelli successivi, i dati vengono anonimizzati e possono così essere condivisi tra gli operatori sanitari al fine di confrontare i risultati di determinati metodi di trattamento o essere usati a livello aggregato per migliorare la salute pubblica.

Quando è in pericolo la salute dei pazienti

Ma se le cose vanno male durante l’utilizzo della tecnologia in ambiente sanitario, allora è la salute dei pazienti ad essere in pericolo. Negli Stati Uniti, ben 149 malati hanno subito danni dovuti a omissioni durante l’implementazione della cartella clinica elettronica da parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Ecco alcuni esempi. Un operatore sanitario aveva regolarmente indicato nel file elettronico di un paziente senzatetto che questi era a rischio suicidio. A causa di un difetto nel sistema, non è stato dato alcun seguito alla segnalazione per cui il paziente non ha ricevuto nessuna ulteriore cura, fino a quando non è stato lo stesso paziente a chiamare i soccorsi dicendo che aveva una lama di rasoio in mano e pianificava di uccidersi. Il paziente è poi stato ricoverato in un ospedale psichiatrico. In un altro caso, il paziente aveva richiesto un appuntamento per mettere una fasciatura e rallentare così un gonfiore anomalo ad una gamba. Ma a causa di un errore nel sistema informatico, quell’appuntamento non è mai arrivato e il paziente alla fine ha dovuto essere trattato urgentemente perché nel frattempo il gonfiore era ulteriormente peggiorato.

Queste ed altre situazioni hanno portato ad un’interrogazione parlamentare, da cui è risultato che occorrono ancora maggiori conoscenze tecniche ed esperienze per risolvere i problemi iniziali. La società informatica che ha implementato il sistema delle cartelle elettroniche ha garantito che i sistemi verranno spostati rapidamente nel Cloud sostituendo così i server locali con l’obiettivo di mitigare notevolmente i rischi di gestione e portabilità dei dati sensibili.

D’altro canto la connettività Cloud non solo migliora le comunicazioni ma anche la diagnosi ed il controllo dei pazienti, ad esempio tramite dispositivi medici (IoT – Internet of Things) con sensori in grado di comunicare direttamente con gli operatori sanitari. Ma anche qui abbiamo il rovescio della medaglia: tutti questi dati generati e diffusi su Internet aprono al rischio di accesso indesiderato degli stessi da parte di estranei. Sia che siano esposti accidentalmente o volutamente violati da soggetti malintenzionati rimane un punto di criticità della connettività Cloud.

Altro fattore da considerare è l’influenza delle grandi società tecnologie sull’assistenza sanitaria. Amazon, ad esempio, non si occupa solo di e-commerce ma ha acquisito diverse società sia mediche, sia nel settore dei supermercati. C’è il timore che i dati dei pazienti, nelle mani di Amazon, possano fornire un profilo completo degli utenti. In teoria, legando insieme tutti i dati disponibili, Amazon può vedere se acquisti molto spesso burro di arachidi mentre il tuo colesterolo è alto. O se bevi bevande zuccherate mentre sei diabetico. Non crediamo che Amazon si spinga a tanto, ma è sempre bene pensare attentamente quando si da il consenso esplicito al trattamento dei propri dati personali.

In ogni caso le implementazioni tecnologiche nel settore sanitario hanno dimostrato il potenziale per:

  • migliorare l’accuratezza e la velocità delle diagnosi,
  • trattare meglio i pazienti e
  • fornire una sicura condivisione dei dati tra le parti che lo richiedono.

Ogni innovazione, porta sempre con sé degli svantaggi da superare e prevenire. Man mano che questo nuovo settore matura, è probabile che gli svantaggi siano superati dai vantaggi, stabilendo cosi nuovi standard per le cure mediche.

 



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