Ralph Hamers

Riciclaggio, la responsabilità penale del management: indagato il CEO di ING

21 dicembre 2020

Redazione

Nel 2018, a causa della continuata violazione della normativa antiriciclaggio, la ING concluse un accordo con il Pubblico Ministero. La banca accettò di pagare la multa di 775 milioni di Euro ma Ralph Hamers, Amministratore Delegato di ING dal 2013 al 2020 e da settembre CEO della banca svizzera UBS, rimase fuori da qualsiasi condanna.

Ma a due anni dai fatti, con una sentenza nuova e unica nel suo genere, la Corte d’Appello de L’Aja chiede che il fascicolo di ING sul riciclaggio di denaro venga riaperto e ordina al PM di accertare la responsabilità personale di Hamers. Si apre quindi lo scenario di una pesante multa e una possibile reclusione.

L’accusa di Hamers è un punto di svolta per tutto il settore finanziario. Fino ad oggi, le istituzioni finanziarie sono riuscite ad impedire una simile pubblica umiliazione del CdA con un accordo transattivo o con una sanzione amministrativa da parte della Banca Centrale Olandese (DNB, De Nederlandsche Bank). I dirigenti generalmente si tengono lontani dai pericoli e in questi casi sono gli loro azionisti a pagare per il danno finanziario di un accordo transattivo.

A suo tempo, in occasione della sanzione ad ING, il PM concluse che non c’era traccia di prove che potessero incriminare il vertice aziendale ma il giudice della Corte d’Appello ha chiesto adesso una nuova indagine.

La richiesta alla Corte d’Appello è stata fatta da Pieter Lakeman, Presidente della Fondazione SOBI (Stichting Onderzoek Bedrijfs Informatie). La Corte ha accettato la richiesta ed ha precisato quanto ritenga importante che “il principio sia confermato nei procedimenti penali pubblici e che i direttori di banca non possano rimanere impuniti se durante il loro incarico vengono effettivamente accertati comportamenti e fatti proibiti. I Cittadini devono poter constatare che simili azioni non sono accettate dal Governo”.
Secondo Pieter Lakeman e il suo avvocato Gabriel Meijers le audizioni dei testimoni condotte dal FIOD (Fiscal Information and Investigation Service) agenzia del Governo olandese che indaga sui crimini finanziari, nel caso ING Bank dimostrano che a partire dal 2014 quando Hamers è diventato CEO di ING sono stati fatti tagli non solo drastici ma estremamente dannosi al dipartimento antiriciclaggio della banca. Inoltre, Ralph Hamers ha ignorato gli avvertimenti fra cui quelli del Chief Risk Officer in merito alla strada intrapresa con l’afflusso di clienti redditizi ma criminali.

Uno dei testimoni interrogati dal FIOD ha riferito che le critiche ai tagli all’interno di ING sono state stroncate fin da subito.

IL RISCHIO DEL FALLIMENTO DEL DIPARTIMENTO ANTIRICICLAGGIO

Sotto la responsabilità di Hamers, sono stati effettuati drastici tagli, ad esempio, al numero degli alert per transazioni potenzialmente sospette. Il sistema utilizzato da ING Bank per monitorare gli abusi è stato deliberatamente impostato su un massimo di tre casi al giorno. Inoltre, i tagli hanno determinato la mancanza di personale sufficientemente qualificato. La ING Bank è stata ripetutamente avvertita per scritto dalle Autorità di Vigilanza sia nazionale – DNB, De Nederlandsche Bank – sia europea – ECB, European Central Bank -. I dipendenti del dipartimento antiriciclaggio di ING Bank, a corto di budget, hanno confermato lo scarso interesse per il loro lavoro a livello generale e fino ai massimi livelli della Banca e, hanno affermato quanto fosse tangibile il rischio di fallimento per il loro dipartimento anche a causa dei pochi investimenti nel personale a livello sia numerico sia di qualità.

Ralph Hamers ha accampato diverse scuse durante le indagini penali per sottrarsi alla sua responsabilità di CEO. Pieter Lakeman lo considera il responsabile de facto delle violazioni effettuate da ING Bank e lo accusa anche di avere deliberatamente ignorato gli allarmanti avvertimenti provenienti dal Consiglio di Amministrazione della Banca.

INACCETTABILE NON INTRAPRENDERE AZIONI CONTRO IL MASSIMO DIRIGENTE RESPONSABILE

Secondo Lakeman è inaccettabile che il Pubblico Ministero abbia attribuito solo i reati commessi nel periodo 2010-2016 soltanto a ING Bank in generale. Ed è parimenti inaccettabile non agire contro il massimo dirigente responsabile. Infatti, Ralph Hamers era assolutamente ben informato sulla questione del riciclaggio di denaro. Tuttavia, ha quasi completamente liquidato il dipartimento AML che avrebbe dovuto rilevare e prevenire il riciclaggio e i crimini finanziari. In questo modo ha sicuramente risparmiato sui costi, oltre ad aver aumentato il fatturato e il profitto proprio a causa dell’afflusso di clienti criminali.

Non dovrebbe mai accadere che i direttori/dirigenti che deliberatamente commettono degli errori possano poi esimersi dalle proprie responsabilità a spese degli shareholders ossia di soci e investitori. Questo avviene quando il vertice aziendale accetta multe anche molto sostanziose per la società e per gli azionisti che sono completamente innocenti. La decisione della Corte d’Appello di perseguire Ralph Hamers è di grande importanza. Ralph Hamers, in qualità di ex CEO di ING Bank e ora CEO di UBS, è un dirigente di primo piano nel settore bancario europeo“, afferma Pieter Lakeman.

CHI È LA FONDAZIONE SOBI

Pieter Lakeman ha fondato la Stichting Onderzoek Bedrijfs Informatie (SOBI, www.sobi.nl) nel 1976. Nel tempo ha avviato numerosi procedimenti contro società quotate che avevano redatto i propri bilanci annuali in modo sbagliato. Nel 1981, riuscì a dimostrare che Credit Lyonnais Bank Nederland non aveva realizzato un profitto di 1 milione di fiorini ma, anzi, aveva perso 124 milioni di fiorini. Pieter Lakeman ha anche presentato molti reclami contro revisori dei conti che si sono resi colpevoli di cattiva condotta, inclusa la fornitura di informazioni finanziarie fuorvianti. Nell’ottobre 2009 nell’ambito del caso DSB Bank, Lakeman raccomandò ai titolari di conti bancari DSB di ritirare i propri risparmi. Un gran numero di titolari di conti seguì il suo consiglio e la banca dovette presentare istanza di fallimento. Il proprietario della banca, Dirk Scheringa, intendeva risarcire la parte lesa solo per un totale di 26 MLN di euro ma grazie all’impegno di Pieter Lakeman, alla fine furono ripagati circa 350 milioni di euro.

 


Per approfondimenti, consultare i seguenti link e/o riferimenti:

Corte d’Appello de L’Aja, Sentenza ECLI:NL:GHDHA:2020:2347 – (in olandese)

Investigation Houston, Criminal investigation into ING Bank N.V. – Fatti e Conclusioni del Pubblico Ministero olandese

Settlement Agreement ING Bank N.V.

 



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