Risk Compliance Governance

Governance, Risk e Compliance: indispensabili strumenti di controllo per le aziende italiane 4.0

18 febbraio 2022

di Claudia RADI

Sembrerà strano, ad alcuni forse fuori luogo, ma sono convinta che, seppur in un ambito così tecnico, non ci si debba lasciar schiacciare dai ‘’tecnicismi’’ che da soli contribuiscono ad alimentare il ‘’vuoto’’ dei contenuti imperante nell’epoca attuale.

Ed eccomi quindi a parlare di: Governance (corporate governance), Risk (gestione del rischio) e Compliance, nell’ottica di rivendicarne il significato e la funzionalità.

Corporate governance (informalmente ‘governance’), tradotto in italiano ‘’governo d’impresa’’ o ‘’governo societario’’: è l’insieme dei principi, delle regole e delle procedure, che riguardano la gestione e il governo di una società (o istituzione o fenomeno collettivo).

Risk, tradotto in italiano ‘’rischio’’ e con riferimento all’azienda utilizzato per indicare tutto quanto è ricompreso nella “gestione del rischio” inerente allo svolgimento dell’attività.

Compliance, tradotto in italiano ‘’conformità’’, è il controllo dell’attuazione delle norme e dei regolamenti applicabili, nel rispetto dei criteri etici e professionali, ai processi aziendali.

Per gli imprenditori che ancora non lo sapessero, l’attuazione delle tre misure sopra elencate, oltre a costituire un vantaggio operativo per l’azienda, è regolamentata da apposite normative.

La Governance e la gestione del rischio (Risk) aiutano l’azienda ad imboccare e percorrere la strada che la condurrà alla realizzazione dei suoi obbiettivi; con la Compliance verrà focalizzata la normativa riferita e doverosamente da applicare, ai processi di svolgimento dell’attività aziendale, controllandone l’attuazione nel rispetto dei criteri etici e professionali.

Questa dunque, in sintesi, la cassetta degli attrezzi della quale nessun imprenditore/imprenditrice può più fare a meno e che, attraverso il management e l’audit interno, può utilizzare alleggerendosi delle ‘’incombenze/esigenze’’ sempre più articolate e mutevoli dell’epoca attuale (in divenire…).

Di conseguenza tutto quello che fino a qualche anno fa, nella maggior parte dei casi, veniva considerato prevalentemente sotto l’aspetto economico (maggiori costi per l’azienda), oggi diventa l’imprescindibile strumento dell’imprenditore/imprenditrice per il raggiungimento dei suoi obiettivi.

Ecco quindi che l’imprenditore/imprenditrice, creatore/creatrice di profitto e di posti di lavoro, può tornare ad occupare pienamente il ruolo che gli/le compete e cioè esprimere la sua forza creatrice, ‘’generatrice’’ e ‘’rinnovatrice’’, dell’idea aziendale.

L’imprenditore/imprenditrice, infatti, è colui/colei che ha la capacità (‘’artistica’’) di creare una visione.

Il/La manager, al contrario, è colui/colei che sa capire questa visione e sa trovare il modo per perseguirla concretamente.

L’audit interno, ovviamente indispensabile, farà parte della squadra di lavoro che, adeguatamente preparata ed estremamente operativa, brillante nella sua competenza costantemente aggiornata, contribuirà alla realizzazione del progetto d’impresa.

Ed allora la definizione che l’azienda sia: ‘’un istituto economico atto a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione, o il procacciamento e il consumo della ricchezza’’ formulata nel 1956 dal più grande riconosciuto economista aziendale Gino Zappa, torna ad assumere pieno significato e funzionalità anche nell’attuale contesto economico dove, tra le macerie della vecchia economia e le distese sconfinate della nuova, l’azienda può tornare a ‘’soddisfare i bisogni umani’’ contribuendo a quella tranquillità e assenza di precarietà che il mondo del lavoro e le famiglie chiedono a gran voce.

Profitto dunque, ma ribadendone la finalità e non la peculiarità.

Ricchezza, dunque, ma per ‘’consumarla’’ e non per accantonarla in paradisi fiscali.

Riappropriarci del ‘’vero’’ significato di ogni parola pronunciata sull’argomento ‘’economia aziendale’’, restituendole il compito principale di ‘’veicolare’’ contenuti funzionali e non semplici astrazioni, sarà l’obbiettivo più ambizioso e difficile che la nostra generazione dovrà farsi carico di raggiungere, nella speranza di poter tornare ad essere credibile agli occhi della nuova che ci sta osservando.

 

Intervento di Claudia dott.ssa RADI, Commercialista e Giurista



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