di Andrea DI CORRADO
Negli ultimi anni la criminalità organizzata si è evoluta attraverso due pilastri operativi interconnessi: da un lato, il ricorso sistemico a false fatturazioni per alterare il sistema economico e fiscale; dall’altro, la gestione illecita della manodopera, attraverso lavoro nero, caporalato, intermediazione illecita, cooperative spurie e impiego di immigrati irregolari.
Il legame tra questi due ambiti – economico-fiscale e occupazionale – è sempre più stretto e strategico: la criminalità, soprattutto quella di stampo mafioso, utilizza strutture imprenditoriali legali solo in apparenza, per emettere fatture per operazioni inesistenti, creando fondi neri da impiegare per pagare in nero la manodopera, per eludere i vincoli imposti dai contratti collettivi e per evadere il fisco, soprattutto attraverso le frodi IVA (c.d. carosello).
Questi stessi meccanismi sono utilizzati per l’aggiudicazione di appalti al ribasso, alterando il libero mercato e consolidando il controllo economico e sociale sul territorio.
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