La digitalizzazione dei servizi finanziari ha accelerato profondamente il dibattito intorno alle modalità con cui gli intermediari vigilati possono garantire il rispetto degli obblighi di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo.
Le esigenze di rapidità e fruibilità da parte della clientela si intrecciano con la necessità di rafforzare i presidi di sicurezza e i controlli sull’identità digitale.
Questo scenario è stato recentemente al centro dell’attenzione della Banca d’Italia, che con la pubblicazione dell’Indagine qualitativa sull’adozione di strumenti innovativi per l’adempimento degli obblighi AML/CFT del 2 settembre 2025, ha analizzato come le nuove tecnologie possano essere impiegate a supporto delle funzioni di controllo.
Continua a leggere











