Alla vigilia del meeting monetario Fed del 25 luglio, gli investitori non attendevano alcun taglio dei tassi né modifiche alle politiche di bilancio. Il FOMC avrebbe mantenuto il suo approccio attendista basato sui dati, ricordando che la politica monetaria è “ben posizionata” per valutare l’evoluzione dell’economia.
I dati sull’inflazione di giugno avevano dato al FOMC una conferma dell’avvio della spinta tariffaria all’inflazione, ma non così forte da indurre Powell a minimizzare la possibilità di tagli dei tassi entro la fine dell’anno.
Alcuni funzionari Fed avevano insistito nel ritenere che una maggiore ‘chiarezza sull’effetto Trump‘ sarà raggiunta solo nella seconda metà 2025.
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