La recente riforma dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023 e correttivo 209/2024) ha introdotto l’obbligo di digitalizzare integralmente il ciclo di vita degli appalti pubblici, imponendo l’uso di piattaforme digitali certificate e interoperabili.
Questa trasformazione, sostenuta dal PNRR, rafforza la trasparenza, riduce il rischio di corruzione e consente il controllo in tempo reale delle procedure. Il nuovo Codice interagisce strettamente con il sistema di responsabilità degli enti previsto dal D.Lgs. 231/2001, che sanziona gli illeciti come la corruzione e incentiva le imprese a dotarsi di Modelli Organizzativi 231.
La digitalizzazione, quindi, non è solo uno strumento tecnologico, ma diventa leva essenziale per integrare in modo efficace le misure di prevenzione della corruzione e del riciclaggio nel sistema degli appalti pubblici.
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