All’appuntamento monetario del 24 luglio, dal punto di vista della BCE, una decisione di sospensione dei tassi avrebbe rappresentato il massimo delle certezze. Le prospettive per l’economia dell’area dell’euro erano ancora molto incerte. In termini di crescita, i dati in arrivo dalla riunione di giugno suggerivano un secondo trimestre 2025 leggermente migliore del previsto, ma le recenti notizie sui negoziati sui dazi aumentavano i rischi al ribasso per il PIL.
La strategia attendista sembrava la più appropriata, poiché era improbabile che l’impatto completo delle tensioni commerciali fosse già evidente nei dati. In particolare:
l’euro si era rafforzato verso dollaro. Le condizioni finanziarie permanevano invariate come a inizio 2025. BCE si sarebbe giocata la carta easing di tasso in settembre. Continua a leggere