Se il meeting monetario BCE di luglio aveva portato i messaggi di sospensione dei tagli, di politica monetaria neutrale con inflazione al di sotto delle aspettative per il 2026 considerata temporanea, tale scelta appariva almeno per il momento coerente.
I dati di giugno, nel complesso, indicavano alcuni rischi al ribasso riguardo alla proiezione d’inflazione al 2% per il 2027 (riconducibile alle tariffe e all’apprezzamento dell’euro), ma non giustificavano una modifica sostanziale della guidance.
Una parte consistente degli investitori prevedeva che BCE avrebbe mantenuto una posizione neutrale e attendista nel meeting dell’11 settembre, senza modificare i tassi.
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